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Milan, Sacchi: “Berlusconi avviò il Rinascimento del nostro calcio”

Il tecnico ha parlato della sua avventura in rossonero

MILAN SACCHI 70 ANNI BERLUSCONI/ MILANO – Lunga intervista concessa da Arrigo Sacchi al 'Corriere'. L'ex tecnico, che ha compiuto 70 anni, ha ripercorso la sua carriera. Inevitabile parlare del Milan, squadra con cui ha vinto tutto: “ppena arrivato al Milan mi invitarono alla Bocconi. Uno studente mi chiese: come pensa, lei che non è stato un grande calciatore, di poter insegnare qualcosa ai campioni del Milan? Risposi: per fare il fantino non è necessario essere stato un cavallo. Fui fortunato, ancora, perché trovai dirigenti pazienti e competenti e giocatori magari diffidenti ma non prevenuti”.

BERLUSCONI FONDAMENTALE – ” “Avevamo perso a Lecce con l’Espanyol, dopo quella partita non dormii, passai la notte a studiare il prossimo avversario, il Verona. La stampa mi attaccava. Chiamò Berlusconi: hai bisogno? Io: sì. Venne a Milanello, parlò alla squadra, spiegò che la società credeva nel mio lavoro e chi non era d'accordo poteva andare via. Quel Milan lasciò il segno sul campo, ma Berlusconi avviò il Rinascimento del nostro calcio: vincemmo noi e per anni le squadre italiane arrivarono sempre in fondo alle coppe”.

CALCIO SPETTACOLO – “Per me il calcio è uno spettacolo sportivo, non una moderna versione dei giochi del Colosseo, e la vittoria è la conseguenza delle idee e del lavoro. In sei mesi avevamo vinto tutto col Milan. Festeggiamo con una cena. Baresi e Ancelotti mi dicono: siamo i migliori del mondo. Ho guardato l'orologio, erano le 23.30. Siamo i migliori ancora per mezzora, domani si riparte da zero”.

M.S.

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