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Fiorentina, Tatarusanu: “Siamo noi i favoriti per il terzo posto. Futuro? Non escludo ritorno in patria”

Il portiere romeno si racconta in una lunga intervista

FIORENTINA TATARUSANU SERIE A EUROPA LEAGUE / FIRENZE – Ciprian T?t?ru?anu è ormai il guardiano indiscusso dei pali della Fiorentina. Ora più che mai, vista anche la vicenda Sepe, ma il suo è un traguardo raggiunto con fatica e sudore: “Devo tanto a Viorel Dumitrescu e Pietro Chiodi, perché mi hanno aiutato a crescere quando non ero nessuno – ha spiegato il portiere romeno nell'intervista concessa al 'Corriere dello Sport' – Si più sempre migliorare però. Per esempio il secondo gol subìto contro il Milan: avrei potuto fare molto di più. Quella su Boateng non è stata una bella uscita. Le critiche alla difesa? Un gol subìto è sempre la sommatoria di più 'pasticci', mai la pecca di un singolo”.

L'inizio non è stato semplice per lui, ma nel giro di pochi mesi è riuscito a convincere tutti: “Ho sconfitto lo scetticismo con il lavoro. Ho dovuto imparare a conoscere il campionato italiano e cominciare a farmi apprezzare. Sono arrivato dalla Steaua, dove avevo vinto tutto, ma qui sapevo che sarebbe stata tutta un'altra storia. Non ho mai avuto dubbi sulla scelta fatta. Non appena saputo dell'interesse della Fiorentina mi sono confrontato con un grande amico, Pietro Chiodi, che mi ha aiutato ad arrivare in Italia”. 

Il discorso si è poi spostato sulla stagione attuale: “Chi è favorita per il terzo posto? Noi, perché adesso è nostro: siamo i più forti, lo dice la classifica. Juventus e Napoli imprendibili? Hanno tanti punti in più rispetto a noi, ma mai dire mai. La favorita? Leggermente i bianconeri”. Sul return-match contro il Tottenham invece: Mi aspetto un'altra gara spettacolo: noi andremo a Londra per giocarci la qualificazione e faremo di tutto per prendercela”. 

E sul futuro, in conclusione, T?t?ru?anu ha svelato: “Ritorno in patria? In questo momento dico di sì: perché alla Steaua ho vinto tutto, ho ricordi straordinari. Nel calcio, però, può sempre succedere di tutto. Prima di arrivare alla fine della mia carriera, poi, c'è tempo. Smetterò quando non avrò più gioia nel venire ad allenarmi e, di conseguenza, non mi allenerò più col sorriso”.

D.G.

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