Il figlio di Dino Viola ha parlato del momento dei giallorossi e degli episodi del passato
JUVENTUS ROMA ESCLUSIVO RICCARDO VIOLA / ROMA – A Roma la sfida con la Juventus, insieme al derby, è la più sentita dell'anno. Sono ancora vividi tra i tifosi giallorossi i ricordi delle partite degli anni '80, quando la Roma di Dino Viola duellava con i bianconeri per lo scudetto. Alla vigilia del big match di domenica sera Riccardo Viola, il figlio dello storico presidente romanista, ha parlato in esclusiva a Calciomercato.it: “I confronti con la gestione attuale non possono essere fatti – ha esordito Viola in esclusiva a Calciomercato.it -. La nostra era un'azienda familiare, questa è una multinazionale. Cere cose sono rimaste, di altre bisognerebbe farne buon uso: la curva vuota fa male a chi ama il calcio e chi ha vissuto quegli anni meravigliosi in cui i tifosi erano un elemento determinante”.
COLPE – “Quando viene mandato via un allenatore le responsabilità sono di tutti. Questa squadra ha perso entusiasmo, si è chiusa in se stessa con la paura di prendere gol. Sembra quasi che ogni giocatore se può butta via la palla. Spalletti ha un grande compito, quello di ridare serenità e fiducia all'ambiente”.
AMERICANI – “Credo che Pallotta e la dirigenza si è posta traguardi ambiziosi, in campo e fuori. Lo stadio è una grande conquista, e la squadra è cresciuta. Non hanno però tenuto conto del rapporto con il tifo: quella della barriera è stata una decisione del Questore, ma bisognava fare in maniera tale che lo stadio 'Olimpico' non assumesse questa veste”.
JUVENTUS – “Il ricordo più bello sta nel fatto che per tanti anni siamo stati la rivale da battere per la Juventus. ci sono stati episodi anche poco simpatici: arrivava la Roma che ai bianconeri faceva grande paura. Uno dei meriti di mio padre è di aver sdoganato la 'Rometta' del passato. Poi certe partite sono andate in una certa maniera, con dei gol annullati… Però c'eravamo e per tanti anni gli abbiamo dato fastidio. Cancellerei il brutto episodio di quella specie di aggressione a Dino Viola, e in campo quel gol annullato a Turone: era stato deciso che quell'anno non dovessimo vincere lo scudetto… Per domenica sera mi auguro che la Roma ritorni ad essere Roma”.




















