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Milan, Braida: “Tornerà grande, ma ci vuole pazienza. Con Galliani amicizia fraterna”

L’ex rossonero: “Il Barcellona è il club più importante, bello e grande del mondo”

MILAN GALLIANI BRAIDA ALLEGRI / BARCELLONA (Spagna) – Ariedo Braida riparte da Barcellona. Chiusa la lunga parentesi al Milan da ieri è ufficialmente un nuovo dirigente blaugrana. “In un certo modo si chiude un cerchio. In questa città, in questo stesso hotel, il Princesa Sofia, una notte del 1986 venni a 'cacciare' Ruud Gullit, la mia prima missione importante per conto del Milan dove ero appena arrivato. La mia storia è partita qui 29 anni fa e riparte da questa città, nel club più importante, bello e grande del mondo. – le sue parole a 'La Gazzetta dello Sport' – Mi occuperò del mercato internazionale. Mi trasferirò a Barcellona, perché voglio dare il massimo in questa esperienza e ripagare la fiducia”.

ITALIA – “Sento dire che ci sono troppi stranieri, che non giocano i giovani… Io dico una cosa: giovane non è sinonimo di bravura, i ragazzi devono giocare se sono bravi. Pogba è giovane e gioca, come De Sciglio. Un allenatore è orgoglioso se riesce a lanciare un ragazzo. Però in giro non ci sono tanti giovani di alto livello. Poi è innegabile che in Serie A c'è un abbassamento dei valori. Ultimamente i giocatori più importanti dall’Italia vanno via, arriva gente a fine carriera o non di primissimo piano. Questa è la realtà: il nostro calcio segue la tendenza finanziaria del Paese”.

MILAN – “Ha una grandissima storia, ora è in difficoltà ma ha dirigenti bravissimi e sono convinto che tornerà il Milan di sempre. Però ci vuole pazienza. Anche in passato ci sono stati momenti meno buoni, poi è tornato il sole. Ancelotti è stato il primo a chiamarmi. Poi Allegri, e tanti altri. Galliani mi ha fatto i complimenti: è stata una sorpresa per lui e per tutti. Con Adriano ci sarà grande competizione, ma sana, tra due persone che si stimano e si vogliono bene. Tra noi c’è un’amicizia fraterna, così come vorrò sempre bene a Berlusconi, anche se non ci sentiamo”.

M.D.F.

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