L’ex attaccante del Bologna: “Il sacrificio che mi chiedeva il presidente era troppo grande”
MERCATO LAZIO DI VAIO BOLOGNA/ ROMA – In un'interivsta rilasciata al quotidiano 'Il Tempo', Marco Di Vaio ha svelato un retroscena di mercato legato al suo possibile ritorno alla Lazio: “L'ho sempre detto, la Lazio è casa mia. Il mio idolo da bambino era Bruno Giordano, andavo in Tevere con mio padre per tifare i colori del cielo. Rimpianti del mio addio alla Lazio? No, in quella squadra non c'era spazio per i giovani. Se c'è stata la possibilità di tornare? Sì, è successo sotto la gestione Lotito, ma purtroppo non ci siamo trovati dal punto di vista economico: il scrificio che mi chiedeva il presidente era troppo grande per un ragazzo di 28-29 anni, allora il tetto ingaggi della Lazio non era lo stesso di adesso”.
I COMPAGNI – “Il compagno di squadra più forte? Nedved, mi impressionava sempre. La cultura del lavoro sul campo l'ho imparata da lui. Nesta? Un fratello, siamo partiti insieme nella Lazio e abbiamo chiuso insieme al Montreal. Lui si è tolto tante soddisfazioni, parliamo di un campione vero. Spesso in Canada seguivamo le partite della Lazio, il 26 maggio abbiamo festeggiato come pazzi”.
FUTURO – “Un futuro nel Bologna? Vediamo, vivo a Bologna e mi trovo benissimo. Ho parlato con Tacopina e stiamo valutando un po' di situazioni a livello dirigenziale”.
S.F.




















