Il presidente rosanero rivela: “Lippi rifiutò la nostra panchina”
JUVENTUS-PALERMO ZAMPARINI / PALERMO – Mai banale. Alla vigilia della trasferta sul campo della Juventus, il presidente del Palermo Maurizio Zamparini ha rilasciato un'intervista a 'Tuttosport' in cui ha toccato vari argomenti, a partire proprio dalla sfida dello 'Juventus Stadium': “Saranno incavolati dopo la Champions e per noi sarà peggio. Però a Torino possiamo vantare una discreta tradizione. Non dimentico il gol di Mchedlidze… Ho seguito la partita con l'Olympiacos: i greci hanno vinto puntando sul ritmo. Ad Allegri per costruire il suo gioco serve un po' di tempo, ve lo dico io che di solito ho poca pazienza”.
AGNELLI E MAROTTA – “Non sarei capace di fare l'allenatore, ma sono in questo mondo da trent’anni e di calcio capisco. E come me anche Cellino, Pozzo, Spinelli e penso anche Lotito. Agnelli invece è un imprenditore, non credo metta becco nelle questione tecniche – prosegue Zamparini – Con lui e Marotta i rapporti sono ottimi, del resto Beppe ha lavorato con me ai tempi del Venezia e come allora ha tantissimi pregi. Ci lega un'amicizia fraterna, ma è un pelo più presuntuoso. Non è colpa sua, è la conseguenza del potere della Juve…”.
SCUDETTO E LIPPI – Zamparini fa poi il suo pronostico nella corsa allo scudetto: “La Roma è più forte tecnicamente, ma la Juve può contare su una mentalità vincente unica. Allegri vincerà il titolo con tre punti di vantaggio”. Infine rivela un retroscena su Lippi: “Foschi una volta mi propose Lippi. Ma Marcello, che aveva già lasciato l'Italia e la Juventus, declinò la proposta dicendo: 'Foschi, guardi che sono Lippi'. Se avesse risposto così a me, gli avrei fatto una pernacchia!”.
M.R.




















