Il presidente della Figc ha commentato la decisione di puntare sull’ex tecnico della Juventus
PANCHINA ITALIA CALCIOMERCATO FIGC TAVECCHIO CONTE CT NAZIONALE / ROMA – Il neopresidente della Figc Carlo Tavecchio, al lavoro anche a Ferragosto, non ha potuto non commentare la news Italia del momento: la nomina dell'ormai ex allenatore della Juventus Antonio Conte a nuovo commissario tecnico della Nazionale Azzurra.
Il numero uno della Federazione Italiana Giuoco Calcio è intervenuto nel primo pomeriggio ai microfoni di 'Radio 24' per spiegare nel dettaglio la decisione di puntare sull'allenatore pugliese in sede di calciomercato e per rispondere così colpo su colpo alle numerose critiche sollevate da più parti in merito all'alto ingaggio percepito dal nuovo ct e al contributo degli sponsor nel pagamento di esso.
LA SCELTA – Tavecchio non usa mezze misure per esprimere la propria gioia in merito alla sua prima decisione operativa da nuovo presidente Figc: “Sono molto soddisfatto di questa scelta. Con il contratto di Conte come ct dell'Italia abbiamo inaugurato una nuova stagione nel fare marketing”.
ANTONIO CONTE – Tavecchio ha già scelto un soprannome per il nuovo commissario tecnico dell'Italia: “Ho soprannominato Antonio Conte 'condottiero'. Era la persona che ci voleva per dare una scossa alla nostra situazione. Le polemiche? Resto meravigliato. Chi critica non capisce che il Paese è addormentato e che quello che abbiamo appena fatto è un investimento anche sul marchio Italia. Conte, inoltre, spenderà in Italia fondi che vengono dagli Stati Uniti. A noi interessava un grande tecnico e lo abbiamo avuto a condizioni convenienti”.
L'AIUTO DEGLI SPONSOR – Tavecchio fa chiarezza sul nodo sponsor e convocazioni: “La Puma? Non farà la formazione, cosa cominciamo a farneticare… Conte è indipendente e sceglierà chi vuole. Non ci sarà alcuna pressione su di lui. Avevamo bisogno di un tecnico, lui è il più grande e l'abbiamo”.
GLI STAGE – La chiosa finale di Tavecchio è dedicata agli stage della Nazionale previsti nel corso della stagione: “Bisogna fare un discorso di italianità. I club devono capire che la Figc è anche il loro marchio. La Nazionale rappresenta tutti”.




















