L’attaccante croato ceduto al Rubin Kazan
CALCIOMERCATO ATALANTA LIVAJA COLANTUONO / BERGAMO – Non ci sta Marko Livaja ad essere dipinto come il 'cattivo' dopo la fine turbolenta della sua avventura all'Atalanta, fatta di insulti e minacce. “Non sono scappato. Si sono dette e scritte tante bugie, storie montate. – le parole dell'attaccante oggi al 'Rubin Kazan riportate da 'La Gazzetta dello Sport' – Non sono io che non ho rispettato le regole ma altri, che hanno usato i tifosi. C'era invidia tra i compagni e Colantuono non mi ha aiutato, anzi. In un allenamento ci siamo presi, se non ci dividevano i compagni non so come sarebbe finita. Dopo Atalanta-Verona sono stato sostituito al 6' del secondo tempo, ero arrabbiato, dietro la panchina i tifosi mi hanno dato dello zingaro, insulti razzisti, minacce alla famiglia: ho detto basta. Sì, ho scritto italiani bastardi ma ce l'avevo solo con quei quattro tifosi, io la faccia la metto sempre”.
M.D.F.
