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Juventus, Buffon: “Nel 2003 ero senza obiettivi. Cosi' ho sconfitto la depressione”

Il portiere si racconta, tra pubblico e privato, nel corso di un'intervista

JUVENTUS INTERVISTA BUFFON DEPRESSIONE / ROMA – Nel corso di una lunga intervista rilasciata a 'La Repubblica', il portiere della Juventus e della Nazionale Gigi Buffon ha parlato a cuore aperto della sua vita privata.

ERRORI DI GIOVENTU' – “In gioventù ho fatto moltissimi errori: 'Boia chi molla' e il numero 88 che evoca Hitler, il diploma di ragioniere comprato, le scommesse clandestine, il gol-non gol di Muntari, la frase infelice 'meglio due feriti di un morto. Sono stato ignorante, ma l'ignoranza non è una giustificazione. Le scommesse? E' capitato anche questo. Il gioco è un piacere, uno svago. Purtroppo in Italia il concetto di gioco d'azzardo rimane tabù. Si preferisce l'associazione triangolare gioco-dipendenza-rovina”.

DEPRESSIONE – “Era la stagione 2003-2004 e la Juventus era senza obiettivi. Non ero fidanzato, mi rincogl…vo davanti a Internet. Nel letto mi stringevo la testa alle ginocchia e piangevo. Ho cominciato a leggere, a visitare mostre d'arte, a interessarmi a quanto accadeva nel mondo”.

MODELLI – “L'audacia di Rossi e Schmeichel, l'esplosività di Peruzzi, l'eleganza di Marchegiani, la classe di Antonioli e Pagliuca, i riflessi di Toldo e Van der Sar“.

S.D.

 

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