Il ct parla dei temi caldi del calcio nostrano
Cesare Prandelli ha parlato al 'Tg5' dei temi più caldi del calcio italiano, a partitre dai vergognosi episodi dell'Olimpico: “La prima considerazione è che abbiam toccato il fondo. Tutti noi – non soltanto il mondo del calcio, ma anche il Paese – dobbiamo fare qualcosa. Gli stadi devono tornare a essere protagonisti dell'evento e nessun altro deve ergersi a protagonista. Tutto il resto è incontrollabile al momento e dobbiamo tornare a considerare che il codice penale c'è e va applicato. Come rimediare? Parliamo di violenza da anni e non l'abbiamo debellata. Altre nazioni hanno avuto lo stesso problema in maniera più grave e sono riuscite ad auto-punirsi: mi riferisco all'Inghilterra, che ha attuato disposizioni rigide. Dovremmo fare lo stesso perché altrimenti un organo superiore dirà che l'Italia non sarà all'altezza dell'Europa”.
COSTO DELLA PREVENZIONE – “La sicurezza negli stadi è un problema di tutti. Rispondo con una provocazione: togliamo tutte le barriere e i controlli, così si azzererebbero le spese, però il primo che sbaglia deve essere punito”.
MONDIALE – “Di proibitivo non c'è nulla nel calcio, ma solo cose complicate. Quando noi italiani sappiamo che c'è qualcosa di complicato arriviamo preparati all'evento e io sono convinto che gli 'Azzurri' arriveranno preparatissimi. In Italia non c'è nulla di segreto, ma abbiamo provato a prepararci con qualcosa di segreto al clima molto diverso che c'è in Brasile. Abbiamo delle idee che sicuramente ci saranno utili. Mettere i calciatori in una serra? No, niente del genere (ride, ndr)”




















