Il tecnico amaranto risponde all'ex allenatore che 7 anni fa gli diede un calcio
LIVORNO DI CARLO EMERSON BALOTELLI BALDINI / LIVORNO – Tanto studio e motivazioni a mille: questi i segreti di Mimmo Di Carlo che si è preso il Livorno trascinandolo fuori dalle ultime tre posizioni ed ora la salvezza è un obiettivo molto più che alla portata degli amaranto: “I punti danno fiducia, ma questa squadra ha margini di miglioramento incredibili – esordisce l'allenatore a 'La Gazzetta dello Sport' – Abbiamo giovani importanti come Ceccherini, Duncan e Benassi. Devono crescere e ci sta che facciano degli errori”.
MENTALITA' – “Spinelli mi aveva dimostrato di non voler mollare, ma il gruppo era sfiduciato. Ho cercato di mettere i giocatori in condizione di credere in quello che facevamo. Abbiamo cambiato anche metodologia di allenamento e i risultati si vedono. Tutti si aiutano: solo così ci si può salvare”.
SANTONI – “L'ho conosciuto ad Amsterdam, studiavo l'Ajax. Faceva il videoanalista e mi ha stupito. L'ho preso nel mio staff ed il suo aiuto è molto prezioso. Se la squadra sta segnando di più è anche merito di questo”.
EMERSON – “Il suo gol è stato ancora più bello di quello di Balotelli. L'ha oscurato. Mi rivedo in lui, ho esordito a 31 anni in A, lui a 33 e ha una voglia matta di spaccare il mondo. Fosse per lui si spingerebbe anche più avanti”.
EMEGHARA – “Mi ha convinto col lavoro. Gli ho solo detto di sorridere di più, era triste. E mi ha regalato due gol. Le motivazioni fanno scalare montagne”.
BALDINI – “Sono sorpreso che sia tornato a parlare di una storia che avevamo chiarito tra noi. Forse è uno sfogo contro se stesso, perché è da troppo tempo lontano dal calcio giocato”.
L.P.




















