Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Fiorentina
Genoa
Inter
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Verona

Genoa-Inter, Mazzarri: “Calciopoli? La storia nerazzurra merita rispetto”

Il tecnico nerazzurro parlera' in vista della gara contro il 'Grifone'

GENOA-INTER MAZZARRI CONFERENZA STAMPA / MILANO – L'allenatore dell'Inter Walter Mazzarri parlerà in vista della gara di domani contro il Genoa. Calciomercato.it seguirà le sue dichiarazioni in tempo reale.

GENOA – “Sarà una partita complicata, in uno stadio difficile contro una squadra in buona condizione. Speriamo che una vittoria possa darci morale”.

CONDIZIONE – “Stiamo bene, purtroppo con questo tempo è difficile valutare bene la condizione della squadra, ma credo che possiamo fare bene”.

OBIETTIVI –
“Non mi pongo obiettivi perché chiedo alla squadra sempre il massimo. Solo in questo modo si cresce come squadra. Io non mi arrendo, dobbiamo sempre a pensare vincere qualche partita”.

MERCATO – “Ci ha un po' penalizzato, il mio compito è quello di valorizzare la rosa. Già da dicembre c'erano voci di giocatori in uscita e può darsi che qualcuno ne abbia risentito”.

GASPERINI –
Le sue parole su Calciopoli? Io ho sempre considerato l'Inter un club vincente. Non dobbiamo commentarlo noi, si commenta da solo. La storia dell'Inter, di cosa fatto prima e dopo Calciopoli è sotto gli occhi di tutti. La tradizione della società va difesa e rispettata”.

CHIEVO – “Sicuramente era fondamentale vincere. Da regolamento se le cose fossero state eque l'avremmo vinta, ma ogni cosa che sembra negativa dobbiamo cercare di trasformarla in positiva”.

KOVACIC – “L'ho visto migliorato. Ora fa qualche giocata a servizio della squadra, oltre a quelle personali. Tutte le giocate che fa devono essere finalizzate al bene della squadra, ha limitato alcuni aspetti. Lo vedo pronto a poter interpretare anche il ruolo di centrocampista più basso, ma devo capire se la squadra può reggere il modulo. In questo caso Kovacic dovrebbe fare anche l'incontrista”.

CAMBIO DI MODULO – “Quando si affronta un avversario, non si gioca da soli. Le squadre iniziano a studiarti, soprattutto in Italia. E' il caso che si riesca a variare qualche movimento, in modo tale da creare occasioni. Un conto è avere una squadra di campioni dicendogli di attaccare come vogliono, un altro è quando l'allenatore deve impazzire e dare varie soluzioni alla formazione”.

Gestione cookie