Le parole del presidente bianconero che detta la linea per la ripresa del calcio italiano
JUVENTUS AGNELLI CALCIOPOLI SCOMMESSOPOLI SERIE A / TORINO – E' sicuramente un buon Natale per Andrea Agnelli che, ai microfoni di 'Tuttosport', si concede in una lunga intervista tra nuove vie per il calcio italiano e nuovi ricorsi sul fronte Calciopoli. “Con l'intesa sui diritti televisivi abbiamo introdotto un metodo di lavoro diverso – esordisce il presidente della Juventus – un metodo di lavoro che speriamo possa essere esteso anche ad altre riforme impellenti come quella dei campionati. Così la Lega si è trovata con 450 milioni di euro in più di minimo garantito su 6 anni, una struttura di commissioni più in linea con il mercato ed un nuovo contratto da scrivere”.
STADI – “Devono essere più accoglienti, meglio illuminati e con un bel manto erboso per favorire lo spettacolo. Lo dimostra il nostro Stadium che ci ha fatto passare da 11 a 140 milioni di ricavi. Si crea un volano virtuoso che ci permette di investire di più e di diventare più attraenti per i campioni stranieri”.
MILAN – “E' una società leader che deve portare innovazione. Do il mio benvenuto a Barbara Berlusconi, la situazione di compromesso che hanno trovato mi pare funzionale. Galliani è il miglior dirigente italiano e servirà al Milan con il sano nuovo approccio che porterà Barbara”.
INTER – “L'internazionalizzazione è corretta. Thohir mi sembra molto entusiasta e le conoscenze dei media lo aiutano. E' una storia meno romantica rispetto alla famiglia Moratti. La rivalità è sempre molto accesa, è il Derby d'Italia e lo sarà sempre. Ho parlato con Moratti ed è felice perché è stata la scelta migliore“.
RIFORME – “Va rivista la legge 91 del 1983 che è obsoleta. Ci vuole un testo unico dello sport e combattere la contraffazione è prioritario. Campionato? Il risultato ottimale sarebbe un campionato a 18 squadre. Si eliminerebbero i turni infrasettimanali e le squadre si preparerebbero un mese in più”.
SCOMMESSOPOLI – “Se Conte avesse allenato l'Abbiategrasso non avrebbe avuto lo stesso impatto mediatico. Ci vuole senso di responsabilità nell'affrontare il tema per non renderlo fenomeno di campanilismo”.
CALCIOPOLI – “Bisogna aspettare l'ultimo grado per trarre delle conclusioni complete. A termine dell'iter svilupperemo le nostre valutazioni su che tipo di richieste presentare in base all'articolo 39”.
ISTANBUL – “Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare. Eravamo in contatto con i massimi vertici UEFA che ci hanno detto che si doveva giocare”.




















