Il presidente della Figc chiamato in causa da Galliani interviene sulla questione
MILAN ABETE DISCRIMINAZIONE TERRITORIALE / ROMA – Salutata con favore da tutti, la normativa Uefa sulla discriminazione razziale fa ora discutere: la squalifica dello stadio del Milan e la rigida applicazione italiana è al centro del dibattito. Ne parla, chiamato in causa da Galliani, anche il presidente della Figc Giancarlo Abete, a margine della Giunta Coni: “Credo sia utile una riflessione sulle modalità applicative – le parole del numero uno della Federcalcio in merito alla discriminazione territoriale -, mi sembra fisiologico. È evidente che in base alle situazione che avvengono occorre riflettere sulle applicazioni. Ho parlato con Galliani e Beretta: ci muoviamo all'interno di un squadro normativo internazionale, con diverse modalità di contrasto per situazioni di discriminazioni. Voglio però far notare che la discriminazione territoriale nel codice italiano è presente da molto tempo: è cambiata la gradualità delle norme. Fare delle modifiche? C'è il Consiglio Federale per questo, anche se l'indirizzo strategico è stato deciso da tutte le componenti”.




















