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Roma, Gervinho: “Siamo da scudetto. Il mio nome? Vi spiego…”

Intervista al calciatore ivoriano, nuovo idolo del tifo giallorosso

ROMA INTERVISTA GERVINHO SCUDETTO / ROMA – In un'intervista al 'Corriere dello Sport' l'ivoriano Gervinho, nuovo idolo dei tifosi giallorossi, rivela le origini del suo nome 'brasiliano' e si racconta tra un sogno scudetto (“Possiamo farcela”) e la gioia di essere sbarcato a Roma per giocare al fianco di uno come Francesco Totti.


IL NOME E GLI INIZI
– “Sono arrivato all'accademia calcistica di Abidjan che ero un ragazzino. Senza scarpe. Per arrivare a farti dare le scarpe da gioco devi superare tre test, uno all'anno. Superato il terzo puoi avere le scapre e la maglia con il nome sulla schiena. C'era un allenatore brasiliano che invece di Gervais mi chiamava Gervinho“.

TOTTI FANTASTICO – “Non avrei mai immaginato di poter lavorare con lui. E' un piacere e anche un bel peso. Accanto a Francesco devi stare sempre attento. Può consegnarti una palla decisiva in qualsiasi momento”.

L'AMBIENTAMENTO – “Non parlo ancora italiano, ma chiedo spesso ai più giovani di aiutarmi con il significato di qualche parolina. Poi ci sono alcuni che parlano un po' d'inglese, qualcun altro francese. Non ci si annoia”.

SOGNO SCUDETTO – “Scudetto fuori discussione? No, e perché? La squadra è valida, l'ambiente è compatto e determinato. C'è fiducia, possiamo porci obiettivi molto seri. Fino ad arrivare al massimo”.

DERBY E INTER – “Dal momento in cui ho messo piede a Roma ho sentito parlare solo del derby. Io però so distinguere il passato dal presente. Il presente è l'Inter ed è al presente che bisogna pensare”.

 

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