Il numero uno della Federcalcio ha parlato di due diverse contabilita' per i bianconeri
SERIE A ABETE 18 SQUADRE THOHIR SCUDETTI JUVENTUS / ROMA – Giancarlo Abete dubita che si possa tornare a una Serie A a 18 squadre. Intervistato da 'Tuttosport', il Presidente della FIGC ha spiegato le ragioni che, a suo dire, renderebbero quasi impossibile il cambio: “La separazione tra Lega Serie A e Lega Serie B è stato un errore politico dei grandi club, che li ha indeboliti. In una A a 20 squadre con 3 retrocessioni si consolida uno zoccolo duro di squadre che non devono temere di scendere in Serie B. E con la ridistribuzione dei diritti tv si è creato il paracadute per chi va in B, che può incassare anche 15 milioni. La A si è chiusa su se stessa, e in questa situazione anche tornare a 18 squadre diventa quasi impossibile: pensate che qualsiasi club di quello zoccolo duro possa avere interesse a diminuire le possibilità di salvezza?”
SCUDETTI JUVENTUS – “Io non posso criticare la giustizia sportiva e mi rimetto alle sue decisioni. Come detto dal Presidente Agnelli, esistono una contabilità del cuore e una contabilità ufficiale: io devo necessariamente rappresentare la seconda, poi ognuno è libero di avere le proprie opinioni, dato che questa è la forza del calcio. Liberi di contare 31 Scudetti i tifosi della Juventus, così come chi tifa Torino può contarne 8 (considerando quello revocato e non assegnato del 1927, ndr). L'assegnazione non fu opera mia, c'era il professor Rossi… e il mio ruolo non consente di esprimere opinioni su quella scelta”.
THOHIR – “E' positivo che gli stranieri si interessino al calcio italiano, anche se ci sono, ovviamente, pro e contro. Il nostro è un calcio fatto dalle grandi famiglie, che offrono senso di appartenenza, mentre un investitore estero può prendere decisioni che prescindano dalla passione e dal rapporto col territorio. Si può però fare il salto di qualità grazie a loro: penso agli stadi e al merchandising“.
M.T.




















