Calciomercato.it ha intervistato il noto avvocato esperto di diritto sportivo per un commento sulla vicenda
CALCIOMERCATO.IT ESCLUSIVA AVVOCATO STAGLIANO BLITZ GUARDIA DI FINANZA / ROMA – Stamane, 41 società di Serie A, B e serie minori hanno avuto un brusco risveglio: la Guardia di Finanza ha effettuato un blitz nelle sedi dei club allo scopo di acquisire i contratti tra procuratori, calciatori e società. Tra i reati su cui si indaga, vi sono associazione a delinquere, evasione fiscale internazionale, fatture false e riciclaggio.
Calciomercato.It ha intervistato l'avvocato Mario Stagliano, noto legale esperto di diritto sportivo, per un commento sull'intera vicenda: “Devo premettere che le notizie che filtrano per il momento appaiono molto frammentate perciò è difficile farsi un'idea anche se, secondo le prime informazioni, mi sembra di capire che un buon 80% dei giocatori coinvolti sia assistito dallo stesso procuratore, cioè Alessandro Moggi. Credo – ha dichiarato Stagliano a Calciomercato.it – che la genesi di queste indagini possa risalire a Calciopoli. Si è partiti da lì, ma la svolta è stata poi occasionale. Da qualche anno, in maniera molto episodica, ci sono state indagini di questo tipo”.
Stagliano prosegue: “Permangono ancora tanti dubbi sui reali motivi dietro l'acquisizione di questi documenti: a cosa è finalizzata? Si possono fare varie ipotesi ma, al momento, quella che ritengo più credibile è che si voglia accertare se nella compravendità dei giocatori, i calciatori siano stato assistiti da un procuratore 'x' e le società da un avvocato e/o agente 'y' vicino allo stesso procuratore 'x'. In questo caso, le società si sarebbero rese protagoniste di due violazioni distinte: hanno corrisposto emolumenti in nero e si sono avvalse di “false fatturazioni” in favore dei procuratori, che sarebbero dovute essere invece a carico dei giocatori”.
Sui futuri sviluppi delle indagini, l'avvocato Stagliano ha dichiarato in esclusiva a Calciomercato.It: “Tutti i precedenti, penso a Vicenza e Piacenza ad esempio, si sono conclusi senza che si sia mai arrivati al processo, per prescrizione o perché il fatto non costituiva reato. Sotto il profilo della giustizia penale, penso proprio che finirà così. Sul fronte della giustizia sportiva, tutti i personaggi coinvolti in indagini simili, in passato, hanno patteggiato con sanzioni economiche o inibizioni di pochi mesi. A partire dagli stessi procuratori, quindi, ritengo che queste indagini non comporteranno forti scossoni nel mondo del calcio italiano”.




















