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Mercato Borussia Dortmund, Klopp: “Potevo andare al Bayern, ora…”

L'allenatore del club finalista di Champions League ha parlato di passato, presente e futuro

CALCIOMERCATO BORUSSIA DORTMUND KLOPP BAYERN MONACO SAHIN GOETZE KAGAWA / ROMA – Jurgen Klopp, allenatore del Borussia Dortmund, ha parlato di calciomercato a pochi giorni dalla finale della Champions League. Queste le sue parole, riportate dalla 'Gazzetta dello Sport':

BAYERN MONACO – “Ero al Mainz, mi telefonò Hoeness nell’inverno 2007-08 per il dopo Hitzfeld e mi chiese se fossi stato disponibile. 'Perché no?', dissi e pensai ridendo 'ora magari lo chiedo alla mamma'… Ma come, sono un coach di B, mi chiama il Bayern e dovrei dire di no? Alla fine presero Klinsmann…”.

AMBURGO – “Nel 2008 mi cercarono. Arrivai in ritardo all’appuntamento, con un sigaro, in jeans, pure bucati… Ma mi conoscevano, per 3 anni ero stato commentatore alla Zdf dei match della nazionale. Il giorno dopo lessi che dicevano che non ero il tipo giusto, perché i giocatori mi chiamavano Kloppo e cose così. E' vero, ma non lo facevano per una mancanza di rispetto. Io, comunque, non sarei andato lì”.

BORUSSIA DORTMUND – “Per me è una fiaba iniziata 5 anni fa. Il Bayern arriva da una lunga tradizione alle spalle, i mitici anni 70, i grandi campioni. Noi nel 2008 non avevamo questi obiettivi. Volevamo ricostruire un club decaduto, giocare un buon calcio, far divertire i tifosi e far crescere tanti ragazzi in rosa”.

ADDII – “Non è facile trovare un club come il Borussia: 80 mila fan, uno stadio bellissimo, società e gruppo sani. Ma è normale: ogni essere umano fa sogni diversi. Io volevo girare il mondo e sono rimasto 20 anni a Mainz e da 5 a Dortmund. Prima non avevo i soldi per viaggiare, ora non ho il tempo. Sahin nel 2011 andò al Real Madrid, pensando, quale club migliore? È partito che era un gran giocatore… non sempre cambiare è il miglior modo per migliorare. Goetze? Voleva giocare con Guardiola, posso capirlo ma ci sono rimasto male. Kagawa? Quando andò via ci abbracciamo e piangemmo per venti minuti”.

S.D.

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