Il Direttore generale della FIGC ha parlato ad ampio respiro di quanto va cambiato nel calcio
FIGC VALENTINI GIUSTIZIA LEGGE STADI CALCIOSCOMMESSE / ROMA – Il Direttore generale della FIGC, Antonello Valentini, è intervenuto ad ampio respiro ai microfoni di 'Sky Sport24' su diverse tematiche calde per il futuro del calcio italiano. A cominciare dalla Giustizia sportiva: “La Giustizia sportiva va riformata, e siamo già avviati da parecchio tempo: non ci spaventano le riforme, ma serve il consenso. Non può essere solo Giancarlo Abete che un giorno si sveglia e decide di riformare la Giustizia sportiva. Vogliamo la revisione della responsabilità oggettiva: un esempio è la recente vicenda della Lazio, ancora in discussione. Le società non possono essere l'ostaggio dei tifosi”.
NUOVI STADI – “I nostri impianti sono vecchi, inospitali, insicuri. Paesi meno importanti dell'Italia hanno un'impiantistica migliore. Questa legge riguarderà non solo il calcio, ma anche i Palazzetti dello sport. Dobbiamo arrivare rapidamente a questa legge, e vi ricordo che è a costo zero per lo Stato, non ci va messo un euro pubblico. La situazione dell''Is Arenas' è eccezionale: il Cagliari aveva indicato lo stadio di Trieste come alternativa prima di ottenere l'agibilità dell''Is Arenas', successivamente è arrivata questa agibilità, si sono giocate alcune partite, poi si è generata una situazione persino dolorosa per il presidente Cellino: è un danno di immagine e per i tifosi, cose del genere non devono più accadere”.
CANNAVARO – “I magistrati vengono puniti in caso di comportamento doloso o colpa grave: negli organi della Giustizia sportiva escludo questi provvedimenti, e sottolineo che lavorano gratuitamente per la Federazione. Ci può essere e ci sarà sempre differente giudizio tra Primo e Secondo grado. Non mi risulta che il Presidente De Laurentiis abbia tagliato lo stipendio a Cannavaro o che lo abbia sostituito con un nuovo calciatore. Escludo dolo e colpa grave da parte degli organi della Giustizia sportiva: è da dimostrare il danno concreto subito da Grava e Cannavaro, visto che hanno continuato a percepire stipendi e non sono stati sostituiti”.
CALCIOMERCATO – “Modifiche? Sì, e anche sostanziali. Sulla campagna trasferimenti, dobbiamo evitare quanto avviene adesso: le nostre norme sono oggettivamente molto più restrittive e penalizzanti per le società italiane che vogliono acquistare giocatori in Italia rispetto che a calciatori provenienti dall'estero. Se il Milan avesse voluto prendere Balotelli da una squadra italiana, probabilmente non lo avrebbe potuto fare, tra ricapitalizzazione e quant'altro”.




















