L'ex arbitro, ora designatore, parla a 'La Gazzetta dello Sport' delle misure da adottare contro i beceri cori
UEFA COLLINA RAZZISMO / MILANO – Gli ultimi episodi di razzismo negli stadi hanno fatto scoppiare l'ennesimo putiferio: troppe volte si assiste a comportamenti beceri all'interno degli impianti sportivi senza però fare molto per cambiare le cose. Di questo ha parlato Pierluigi Collina a 'La Gazzetta dello Sport': “Il razzismo, come le scommesse, è un cancro da combattere, altrimenti il calcio muore. Come ha ricordato di recente Platini, dal 2009 la Uefa ha un protocollo molto preciso che gli arbitri devono rispettare. In presenza di insulti e cori plateali, la prima fase prevede un breve stop e l'avviso agli spettatori di cessare tali atti. Se la situazione non migliora, si passa a una vera e propria sospensione (5-10 minuti) con le squadre negli spogliatoi e un altro annuncio che questi comportamenti non saranno più ammessi. Il passo finale è l'interruzione definitiva del match in accordo col delegato Uefa e il responsabile sicurezza. Si tratta di una scelta difficile, ma gli arbitri devono essere pronti a prenderla. E' il loro compito”.




















