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Napoli, Cannavaro: “Ho vissuto un'ingiustizia. Come un grido che resta inascoltato”

Il capitano azzurro ha ripercorso la vicenda della squalifica per calcioscommesse

NAPOLI CANNAVARO CALCIOSCOMMESSE INGIUSTIZIA / NAPOLI – Paolo Cannavaro commenta la vicenda del calcioscommesse che lo ha coinvolto, dalla squalifica al ritorno in campo. Intervistato da 'Radio Marte', il capitano del Napoli ha spiegato: “Non credevo che questa ingiustizia potesse capitare a me: è come gridare senza che nessuno ti ascolti. Il giorno della sentenza ho provato a isolarmi, ma quando ho saputo dell'assoluzione sono scoppiato a piangere. I cori contro il Napoli e sull'eruzione del Vesuvio? Ce ne freghiamo dell'eruzione, noi amiamo questa terra. A Firenze ho provato una grandissima emozione, siamo tornati a disposizione dopo la pausa forzata. I giorni degli allenamenti erano sempre uguali, io e Grava eravamo disponibili ma il giorno della partita l'umore cambiava. La sconfitta contro il Bologna? Da parte mia c'era un po' di apprensione, forse inconsciamente eravamo condizionati dalla sentenza ma non abbiamo perso per questo”.

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