Il padre del difensore azzurro ha parlato delle ultime vicende relative allo scandalo che ha colpito il calcio italiano
CALCIOSCOMMESSE ADRIANO GRAVA GIANLUCA GRAVA PAOLO CANNAVARO NAPOLI / NAPOLI – Intervenuto sulle frequenze di 'Radio Crc', Adriano Grava, padre del difensore del Napoli Gianluca Grava, ha parlato del brutto momento che sta vivendo il figlio insieme a Paolo Cannavaro, dopo le squalifiche relative all'inchiesta per il calcioscommesse. “Con le dovute proporzioni, hanno colpito le torri gemelle del Napoli – ha spiegato Adriano Grava – hanno voluto colpire Napoli come New York all’epoca. Dopo la rottura di due crociati, è arrivata questa batosta ma Gianluca supererà anche questo perché è forte. Mi dispiace perché Grava se la stava giocando sul campo, aveva sorpassato altri ragazzi in rosa e aspettava il suo turno per giocare. Mio figlio si spezzerebbe in due per il Napoli. Non c’è nessuna prova, nessuna intercettazione, nessuna documentazione che possa provare la colpevolezza di Gianluca e mio figlio non meritava di essere tirato in ballo in questa storia. Gianello lo conosco da otto anni ed è sempre stato un parassita, lo è ancora oggi. La prossima udienza? Sono di parte ma dico che sono 50 anni che sono inserito nel mondo del calcio e il mi auguro che questo sport possa essere gestito da gente che mangia calcio perché certe considerazioni dovrebbero farle gli uomini di calcio. Chi ha deciso, ha visto solo il carteggio ed è la cosa più semplice per un giudice applicare la normativa senza verificare il caso concreto”.
M.Z.




















