Ripercorriamo l'anno solare che si sta chiudendo: si sono viste partite che entreranno nella storia
RISULTATI INCREDIBILI CALCIO 2012 IBRAHIMOVIC / ROMA – Il 2012 è stato un anno sbalorditivo per il calcio, soprattutto quando si pensa ai risultati più assurdi che ha prodotto. Alcune partite, in Italia e non, entrano di diritto nella storia di questo sport. A cominciare da quel 'maledetto' 25 febbraio, forse la più importante pagina del calcio italiano negli ultimi anni.
25 febbraio: Milan-Juventus 1-1 – Non esiste tifoso italiano che non abbia rivisto almeno dieci volte le immagini di questa gara. Al 25', sul parziale di 1-0, Muntari spinge la palla in rete, con Buffon capace di pararla solo abbondantemente oltre la linea. Ma qui cambia la storia: il guardalinee Romagnoli non se ne accorge, e la partita prosegue. All'intervallo Conte e Galliani riempiono di grida il tunnel per gli spogliatoi; l'allenatore parla di 'mafia', il dirigente lascia lo stadio. La partita finirà 1-1 (con una rete annullata anche ai bianconeri, di Matri), Ambrosini e Chiellini sfioreranno la rissa, Conte se la prenderà anche con Boban a 'Sky', e Galliani, a distanza di mesi, ribadirà di avere sul cellulare la foto del gol di Muntari. Una locuzione ormai idiomatica.
24 aprile: Barcellona-Chelsea 2-2 – Semifinale di Champions League. All'andata finì 1-0 per i 'Blues', clamorosamente. Ancor più clamoroso il ritorno: 2-0 blaugrana al 43', poi una rete a sorpresa di Ramires nel recupero del primo tempo. Sul 2-1 passerebbe il Chelsea. Nella ripresa attacca solo il Barça, e trova il rigore. Ma Messi lo sbaglia. E al 90+2' Torres, in contropiede, batte Valdes e sancisce il 2-2 finale. I 'Blues' non solo ammutoliscono il mondo calcistico, ma in finale battono anche il Bayern Monaco, per giunta all''Allianz Arena'. Un percorso ai limiti della leggenda. Ma questa partita, più delle altre, verrà ricordata per anni. Perché qui il destino ha preso la via di Londra.
2 maggio: Fiorentina-Novara 2-2 – Non ha grande peso nella Serie A 2011/12, ma ha cambiato l'immagine di Delio Rossi. Al 32' leva Ljajic per Olivera; il serbo applaude sarcasticamente, forse mormora qualche insulto. Il tecnico viola, noto per la sua calma mistica, lo aggredisce in diretta nazionale. Prima un pugno, poi un altro. La Fiorentina sarà costretta a esonerarlo, il sistema a squalificarlo tre mesi. Ma se abbia sbagliato è ancora oggetto di discussione.
13 maggio: Manchester City-QPR 3-2 – Per raccontarla tutta ci vorrebbe un libro. Una sintesi del cardiopalma: i 'Citizens' sono alla caccia della prima Premier League vinta dopo 44 anni. Bisogna vincere, e Zabaleta fa 1-0 nel primo tempo: lo stadio impazzisce di gioia, ma nella ripresa pareggia subito Cisse. Poi l'incubo: il Manchester United vince a Sunderland, Mackie (col QPR in dieci per l'espulsione di Barton!) segna la rete dell'1-2. Al 90' il City deve ancora segnare due gol, i tifosi sono in lacrime. Poi il miracolo: al 90+2' segna Dzeko di testa su calcio d'angolo, e nell'ultima azione della partita, al 90+4', Aguero raccoglie palla dentro l'area e insacca di potenza. Un'apoteosi, come Mancini non ne viveva dai tempi dello Scudetto con la Lazio. La favola meravigliosa che ha incantato il mondo intero: il Manchester City è campione d'Inghilterra. Perché anche oltre il novantesimo, un campionato non è mai finito. Mai.
7 novembre: Celtic Barcellona 2-1 – Naturalmente le sconfitte dei catalani hanno sempre eco internazionale. Ma questa entra di diritto nella storia del movimento calcistico scozzese: ricorrono infatti i 125 anni di storia del Celtic, che stabilisce il record del possesso palla più basso mai registrato dalla squadra vincente: il 27%. In pratica, giusto il tempo di segnare, poi nient'altro. Prima il gol di Wanyama, poi il 2-0 che porta la firma di Tony Watt, diciottenne all'esordio in Champions League. Il 2-1 di Messi giunge a gara ormai verso gli archivi: in un 'Celtic Park' ridipinto da una maestosa coreografia, arriva la festa più grande.
16 ottobre: Germania-Svezia 4-4 – Questa partita ha mostrato al mondo di che pasta siano fatti gli svedesi. Nella conferenza stampa della vigilia Miroslav Klose ha ammesso di non temere la Nazionale di Ibrahimovic. Detto, fatto: dopo 15' ha già segnato una doppietta, al 55' i teutonici sono sul 4-0. E poi cos'è successo? Se lo domandano in molti: tra il 62' e il 90+3' la Svezia mette a segno tutti e quattro i gol necessari a rimontare il passivo. Il c.t. Loew ha ancora gli incubi. E forse tutta la Germania.
14 novembre: Svezia-Inghilterra 4-2 – Sarebbe più corretto parlare di Ibrahimovic-Inghilterra. Il fuoriclasse svedese annichilisce da solo una delle Nazionali più gloriose di questo sport, quella che l'ha insegnato al mondo oltre 160 anni fa. Ibra non solo mette a segno una quadrupletta, ma la rete finale è una rovesciata da fuori area che verrà ritrasmessa in mondovisione per settimane. E poi dicono che il calcio sia lo sport dei noiosi 1-0…




















