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Abramovich vs Berlusconi, analogie e differenze

Lo stile del patron russo, ricorda per alcuni aspetti quello del presidente rossonero

ABRAMOVICH-BERLUSCONI / MILANO – Lo stile e i risultati sono diversi, ma l'intromissione di Roman Abramovich nel rapporto squadra-allenatore può essere paragonata a quella di Silvio Berlusconi. Consigli che diventano direttive, ordini che – inevitabilmente – ridimensionano il valore di un allenatore davanti ad una squadra, costantamente sotto pressione per i capricci del proprio presidente. Tra i due però c'è una differenza sostanziale: mentre il patron rossonero ama sfoggiare la sua passione e conoscenza calcistica pubblicamente (indimenticabili le sue parole sul gioco di Ancelotti e di Dino Zoff in Nazionale), il patron russo preferisce la via del silenzio e 'minacce' private. Ultimatum secchi che non danno possibilità a qualsiasi allenatore provvisto di un minimo di coraggio a scendere compromessi, come nel caso Torres. Un giocatore mai esploso e sempre giustificato a Londra, che per una fissazione di Abramovich doveva essere maggiormente coccolato. Ed ecco perchè Benitez traghettatore. L'unico forse allenatore capace di rigenerare un ex giocatore come 'El Nino'

Questo però Berlusconi non l'avrebbe mai permesso. Cacciare un allenatore amato dal pubblico, per prenderne un altro odiato da una tifoseria intera come l'ex tecnico nerazzurro. L'ex Premier conosce infatti molto bene il termometro degli umori dei suo fan, e il suo mercato (leggi vicenda Kakà-City) spesso è stato condizionato dal sentimento della tifoseria, almeno fino a quando non sono piombati i milioni degli sceicchi del Psg…

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