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Inter, Stramaccioni racconta: “Smettere di giocare fu terribile. Cassano come me, Zanetti…”

L'allenatore nerazzurro: “La mia vicenda dimostra che anche chi non e' stato famoso puo' fare strada”

INTER, STRAMACCIONI CASSANO ZANETTI / MILANO – Andrea Stramaccioni si definisce “l'uomo venuto dal nulla”. L'attuale allenatore dell'Inter è arrivato a dirigere uno dei club più vincenti d'Italia pur senza avere un grande passato da calciatore e senza aver fatto la gavetta. “Smettere di dare calci a un pallone è stato terribile – ha dichiarato a 'Sette', come riportato da 'Interlive.it' – L'infortunio al ginocchio ha spezzato i miei sogni, in quel periodo sono ingrassato 15 chili, per fortuna ho avuto accanto a me la mia famiglia e lo studio”. Tempo ben impiegato, visto che Strama si è laureto in giurisprudenza: “La gavetta sul campo ha fatto il resto, per lungo tempo ho fatto l'osservatore per club professionistici, mestiere che ha sviluppato in me un sano senso critico e una vasta conoscenza dei calciatori. Nel mio piccolo il messaggio della vicenda è che anche in Italia un tecnico che non è stato un giocatore famoso, o che non è un figlio d'arte, può arrivare in un grande club come l'Inter“.

Impossibile non parlare del rapporto con Cassano: “Io e lui parliamo la stessa lingua, quella della strada – prosegue Stramaccioni prima di parlare di capitan Zanetti – Non è umano… Il primo ad arrivare agli allenamenti, l'ultimo ad andarsene. Gioca ogni partita come se fosse la prima o l'ultima, questo è il suo segreto. Lavora e si impegna come o anche meglio di un ragazzo di 20 anni”.

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