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Serie B, Abodi: “In Italia i giovani giocano in Primavera, all'estero…”

Il presidente di Lega ha sottolineato anche i rischi del fattore tv per il calcio italiano

SERIE B ABODI SQUADRE RISERVE PRIMAVERA / ROMA – Andrea Abodi è aperto alle riforme, ma non indiscriminatamente. Il presidente della Lega di Serie B, intervistato da 'Tuttosport', si è espresso sulla possibilità di inserire squadre B delle principali società italiane nella serie cadetta: “Non dico “no” a priori alle cosiddette squadre riserve delle grandi italiane nella Serie B. Bisogna sedersi tutti intorno a un tavolo e ragionare: il campionato cadetto oggi ha 22 squadre, e dovrà scendere a 20 se non a 18 per esigenze tecniche, non per fallimenti economici. Tutte le idee per riformare il movimento, però, siano di concerto: in Lega Pro stanno riformando il campionato in modo autonomo, senza considerare il sistema più grande in cui si inserisce. Il contesto è fondamentale: importare una bella scena di un film in un altro non lo migliora necessariamente”.

FATTORE TV – “L'appeal televisivo aumenterebbe con i marchi dei grandi club, è innegabile. Ma esiste ancora margine per aumentare i guadagni tv? Penso che siamo arrivati al limite, quindi non è l'obiettivo da perseguire. La mia filosofia è di fare della Serie B una fucina di giovani talenti: servirebbe stabilità, e tra promozioni e retrocessioni cambiamo troppi attori ogni anno”.

CAMPIONATO PRIMAVERA – “Sta dimostrando i suoi limiti: giocatori tra i 17 e i 19 anni giocano contro i pari età, ma in altri Paesi esordiscono nei campionati professionistici. Con le squadre B i tifosi si sentirebbero coinvolti: il desiderio di calcio aumenta quando il prodotto viene diluito con intelligenza, nelle giuste pause. Un'offerta esagerata rischia di far calare l'attenzione. Non è da sottovalutare il fatto che i campionati esteri stiano conquistando sempre più spazio da noi”.

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