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PROMESSE…NON MANTENUTE: STEINAR NILSEN, UN NORVEGESE A NAPOLI

Il giocatore ha debuttato in Serie A col Milan

PROMESSE NON MANTENUTE STEINAR NILSEN MILAN NAPOLI / ROMA – Largo ai vichinghi. Questo dev'essere stato il pensiero che, a cavallo tra il 1990 e il 2000, si è infiltrato nella testa degli addetti ai lavori italiani. Direttori sportivi, procuratori e scout hanno battuto la pista scandinava. Molti dei giocatori, giunti in Italia in quegli anni, pur essendo di origine nordica, avevano già trovato piazze importanti in cui affermarsi. Tra gli esempi, ricordiamo Kenneth Andersson e Klas Ingesson che fecero le fortune di Bari e Bologna, pur provenendo da Caen e Sheffield Wednesday. Questi i testimoni più rilevanti.
Certo, capita anche di sbagliare. Il Milan, in tal senso, si mise in moto, selezionando alcuni talenti nordici da inserire nell'organico di quell'epoca. Sebbene il primo esperimento, Jesper Blomqvist (1996-97), non avesse fruttato chissà quali risultati, i rossoneri puntarono ancora su elementi provenienti dal nord-Europa. Nella stessa sessione di mercato, furono prelevati rispettivamente dal Goteborg e dal Tromso, lo svedese Andreas Andersson e il norvegese Steinar Nilsen. Su quest'ultimo ci focalizziamo nelle prossime righe.

MILANO – L'avventura in Lombardia non si apre sotto le migliori garanzie. La dirigenza aveva proposto a Nilsen di iniziare a prendere confidenza con la realtà italiana tra le fila del Monza, all'epoca, vera e propria succursale di casa Milan. Il norvegese, tuttavia, non è accettò di essere parcheggiato in Brianza. Acquistato per 2 miliardi di lire, Nielsen si mise subito agli ordini di Fabio Capello. Debutta in Serie A, il 21 dicembre 1997, sostituendo Giuseppe Cardone in un match terminato 0-0 contro il Bologna. Si fa notare dal pubblico, ancora curioso di capire quanto questo biondino possa essere da Milan, quando nel derby di Coppa Italia contro l'Inter fissa il risultato sul 5-0: calcio di punizione rasoterra che si va ad insaccare alle spalle di Gianluca Pagliuca. Una bella soddisfazione per il centrale difensivo norvegese che, nel suo bagaglio tecnico, possedeva anche un bel tiro dalla distanza. Il match non si concluse nel migliore dei modi. Ronaldo affondò un tackle nei suoi confronti, infortunandolo al ginocchio. Dopo esser stato operato al menisco, torna in campo a marzo 1998, prima con la Primavera e, poi, con la prima squadra. Tuttavia, da lì fino al termine della stagione, collezionò non più di quattro presenze.

NAPOLI – Le vicende di mercato tra Milan e Napoli coinvolsero anche il 26enne norvegese che rientrò nell'affare che portò a Milano, Fabian Ayala. Nilsen si ritrovò in comproprietà fra le due squadre. L'approccio a questa nuova esperienza non fu facile. Le prestazioni non furono all'altezza della situazione. Ulivieri lo provò come centrale, salvo poi capire che tale ruolo non era, momentaneamente, nelle sue corde. A metà stagione 98-99, iniziò ad inanellare prestazioni di qualità. Il Napoli, pur non riuscendo a centrale la promozione in A, trovò un nuovo punto su cui ripartire.
Walter Novellino, tuttavia, non sembrò subito pensarla così. Un match di Coppa Italia contro il Como, tuttavia, lo convinse a puntare su Nilsen che, con Turrini e Magoni, compose un trio importante nel pacchetto difensivo. La sfortuna, tuttavia, lo perseguitò. A novembre 1999, dopo la pesante sconfitta contro il Treviso, fu messo da parte salvo ritrovare il posto da titolare qualche mese dopo. Al termine di quell'annata il Napoli centrò la promozione, ma Nilsen non riuscì mai ad esordire con la maglia azzurra nel massimo torneo. Un nuovo pesante infortunio gli fece, infatti, saltare praticamente una stagione intera. Costretto, a suo dire, al rientro in campo con la primavera, nei primi mesi del 2000, ebbe una ricaduta che lo costrinse ad un trapianto di cartilagine. Tale situazione creò un contenzioso con la società, con la quale ottenne la rescissione del contratto, nel gennaio 2001.

TERMINE DELLA CARRIERA – Gli infortuni minano la serenità dei giocatori. In molti hanno consigliato a Nilsen di lasciare il calcio giocato. Tuttavia, il norvegese rientrò al Tromso che lo accolse a braccia aperte. Contribuì alla promozione in Tippeligaen, prima di appendere gli scarpini al chiodo nell'ottobre del 2004. Da allenatore ha iniziato la sua avventura proprio con il Tromso (dal 2005 al 2008), proseguendo nel Brann. Attualmente è svincolato.

CONCLUSIONE – Non ha messo in mostra tutto il suo potenziale. Il Milan aveva visto in lui un buon giocatore, capace di inserirsi nel contesto rossonero a piccoli passi. La convinzione del norvegese e la smania di essere già pronto per la Serie A affrettarono i tempi. Sfortunato nell'esperienza rossonera, si ricicla a Napoli dove trova una sua dimensione. Resta, tuttavia, un buon giocatore per la Serie B, anche se nella serie maggiore non ha mai trovato spazio per essere ufficialmente testato. I numerosi infortuni, di cui molti davvero gravi, hanno minato la carriera di questa promessa norvegese, non mantenuta.

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