Tutto cio' che c'e' da sapere sugli avversari dei rossoneri
EUROAVVERSARI CHAMPIONS LEAGUE MILAN ANDERLECHT / ROMA – Più che una sensazione, è una certezza. Milan e Anderlecht sono due squadre nuove, rispetto a quelle che si sono affrontate l'ultima volta. Correva la stagione 2006-2007, annata che sarebbe terminata con la conquista, da parte dei rossoneri, della Coppa dalle grandi orecchie in quel di Atene. La formazione belga era, così come allora, avversaria nel girone eliminatorio. Da una parte c'erano Kakà, Inzaghi, Seedorf, Pirlo, dall'altra un giovane Lucas Biglia che fa da trait d'union con la formazione, altrettanto nuova, che vanta attualmente l'Anderlecht.
L'attuale condizione del Milan non sconforta affatto la compagine belga, pronta a sbancare San Siro ed emulare i connazionali del Bruges che nel 2003 trovarono bottino pieno a Milano. L'ottimismo di Ronald Vargas, il quale vede alla portata la possibile qualificazione agli ottavi, si scontra con le riflessioni tattiche di Van den Brom, uno che a difendersi per 90 minuti non ne ha proprio voglia. L'ispirazione al calcio totale dell'Ajax, che il tecnico ha insegnato alla “cantera” dei lancieri di Amsterdam qualche anno fa, è una filosofia che cerca di proporre anche con le maglie bianco-viola dell'Anderlecht .
In campionato, la squadra di Bruxelles si trova al secondo posto dopo 7 giornate. Sono 13 i punti collezionati, frutto di tre vittorie e quattro pareggi. Il Bruges, capoclassifica, dista quattro lunghezze.
PUNTI FORTI – A ben vedere le soluzioni offensive non mancano. Proprio il fronte d'attacco dell'Anderlecht è la zona che desta maggiori certezze. Dieudonné “Dieumerci” Mbokani, vero e proprio punto di riferimento in avanti, fa registrare un bottino di 7 gol in 8 partite, fra campionato e preliminari di Champions League. Mica male per questo 26enne del Congo, che già ambisce a palcoscenici maggiormente prestigiosi. La massima competizione continentale rappresenta una bella vetrina che gli può regalare visibilità e promozione. A testimonianza del fatto che l'attacco è il reparto capace di creare maggiori problemi ai rossoneri, c'è anche il dato relativo alle reti messe a segno nel corso di questo primo inizio di stagione. I belgi sono andati in rete in ogni partita. Non hanno una media altissima ma il fronte offensivo è capace di creare diverse occasioni in un singolo match.
PUNTI DEBOLI – Se da una parte si segna in ogni occasione, dall'altra si subiscono reti in maniera altrettanto costante. La difesa soffre le azioni particolarmente veloci. Ha dei centrali interessanti (come Cheikou Kouyaté, del quale abbiamo parlato tempo fa) ma ancora troppo inesperti per una manifestazione di questo calibro. L'aiuto da parte dei centrocampisti non è continuo, con il rischio fondato di subire le avanzate avversarie in inferiorità numerica. Il vero punto debole, in fase difensiva, sono le fasce: i terzini aspettano troppo i diretti avversari. Concedono spazio agli inserimenti dei centrocampisti, i quali, spesso, sono abili a proporsi in mezzo ai due centrali dell'Anderlecht che non spiccano per compattezza.
TALENTI A CONFRONTO – Il club non ha un vivaio florido, capace di preparare i piccoli talenti alla prima squadra. L'Anderlecht attinge sia dall'estero che dai campionati nazionali. Non ha elementi particolarmente giovani. Restano, tuttavia, giocatori particolarmente interessanti come Lucas Biglia e il brasiliano Kanu. Il primo è maturato in maniera esponenziale negli ultimi anni. E' un giocatore capace di associare entrambe le fasi con quantità e qualità, impostando gioco e, allo stesso tempo, facendosi trovare pronto in fase di interdizione. Il verdeoro ricorda l'omonimo ex giocatore di Inter e Arsenal, col quale condivide l'altezza (1,90 m) ma non il ruolo. Il Kanu dell'Anderlecht è un giocatore di fascia, che tende a partire largo. Può, tuttavia, risultare una valida presenza in area di rigore, in caso di palle inattive.
LA FORMAZIONE – Nelle ultime apparizioni, Van den Brom è partito con un 4-4-2 che è mutato nell'arco della partita. A gara in corsa può optare anche per un 4-2-3-1, lasciando Mbokani come riferimento più avanzato e componendo una linea a tre uomini con Gillet, Yakovenko e uno tra Kanu e Jovanovic. Quest'ultimo, tuttavia, può partire come partner d'attacco del congolese nel 4-4-2 che potrebbe essere impostato in serata. Proto occuperà il solito posto tra i pali. Non dovrebbero esserci grosse discussioni in difesa, con il quartetto Odoi–Wasilewski–Kouyaté–Deschacht. Biglia e Kljestan potrebbero essere posizionati al centro della mediana, con Gillet esterno destro e Kanu sul versante opposto. Data per certa la presenza di Mbokani, attenzione alle scelte dell'ultimo minuto di Van den Brom che potrebbe decidere di adottare il già citato 4-2-3-1 dall'inizio, introducendo l'ucraino Yakovenko in formazione al posto di Jovanovic che, in tal caso, si giocherebbe una maglia da titolare con Kanu.
CONFRONTI DIRETTI – L'Anderlecht si è trovato di fronte il Milan in quattro occasioni, andata e ritorno nelle edizioni 93-94 e 2006-2007 di Champions League. Innanzitutto, la cosa che accomuna le due edizioni della Coppa è il finale. O meglio, la finale che ha visto il Milan vittorioso, sempre ad Atene, prima contro il Barcellona e poi contro il Liverpool. Una coincidenza gradita. Una strada che, in questo scorcio di stagione, sembra essere lontana da essere ripercorsa, in direzione Wembley.
Tornando ai singoli risultati, il Milan ha ottenuto due vittorie (andata 1-0 in Belgio e 4-1 nel ritorno del Meazza, nel 2006-2007) e due pareggi (entrambi 0-0 nei primi due precedenti). L'Anderlecht, tuttavia, è un avversario che si è presentato spesso di fronte alle squadre del Belpaese. Sono complessivamente 31 i precedenti, suddivisi in 14 vittorie italiane, 8 pareggi e 9 vittorie della squadra belga. Di questi nove successi, solo uno è maturato in campi italiani: a San Siro, nella Coppa delle Fiere 1969-70, l'Anderlecht si impone contro l'Inter per 2-0, grazie ad una doppietta dell'olandese Gerard Bergholtz.
UOMINI MERCATO – Mbokani e Biglia si divideranno la scena, sia questa sera che nelle prossime edizioni del mercato. Il congolese e l'argentino sono i due giocatori maggiormente rappresentativi, nonché coloro che possono portare denaro fresco nelle casse della società belga. Le squadre italiane si sono approcciate con intensità differente. Mbokani, il cui contratto scade nel 2014, interessa alla Juventus che, tuttavia, ha chiesto solo informazioni in merito. Biglia, dotato di passaporto italiano, è stato accostato al Milan, nel medio-lungo passato. Più recentemente, la Fiorentina è entrata nell'orbita delle pretendenti ma non se ne é fatto nulla. Il centrale Kouyaté ha solo 22 anni e ha ancora discreti margini di miglioramento. Non è detto che in futuro possa rappresentare un'ipotesi di mercato proprio per i rossoneri che continuano a guardarsi attorno in cerca di centrali validi.




















