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Promesse… non matenute: Jorge Andrade

Lo sfortunato difensore ex Juventus e' protagonista del nostro appuntamento settimanale

PROMESSE NON MANTENUTE ANDRADE / ROMA – Il gioco del calcio ti permette di conoscere tante storie. Fortunate o meno. C'è chi le vive in prima persona. Gli altri sono testimoni diretti. In molte c'è il lieto fine, la parata finale e l'abbraccio del pubblico. In altre c'è l'oblio, dopo un periodo nero, magari condizionato da infortuni e ricadute. Questa è un po' la storia di Jorge Andrade.

CHI E' – Jorge Andrade nasce a Lisbona il 9 aprile 1978. Cresce calcisticamente nell'Estrela Amadora, una delle squadre lusitane che ha fornito più talenti nel proprio Paese. Dopo essere passato al calcio professionistico e aver disputato tre stagioni con questa maglia, Andrade lascia Amadora per trasferirsi nella vicina Oporto. I Dragoes lo tesserano e si affidano a lui per costituire un buon reparto difensivo. Dotato di grande spessore fisico, Andrade mette in mostra la sua forza fisica e le sue qualità tattiche. Nel suo bagaglio può contare anche su un buon equilibrio e un'altrettanta accettabile visione di gioco. Dopo due stagioni da titolare viene prelevato dal Deportivo La Coruna per 10 milioni di euro. In Galizia trova la sua dimensione. E' una realt‡ che gli permette di giocare ad alti livelli ed esprimere il suo talento. Peccato che il fisico inizi a vacillare, in particolar modo il ginocchio. Il 5 marzo 2006 si procura la rottura del tendine rotuleo che lo terrà lontano dai campi di gioco per circa 9 mesi. Il Riazor lo riabbraccia nel nuovo anno ma qualche incomprensione avuta con la dirigenza mina il suo rapporto. Di fatto Andrade finisce sul mercato. Tra le interessate, figura la Juventus.

JUVENTUS – Terminata la poco felice avventura in Serie B, la Juventus torna nel massimo campionato con valide ambizioni. Si cerca di ricostruire una squadra che, in parte, è stata smembrata dal processo di Calciopoli. Una delle priorità dell'epoca fu quella di ricercare un difensore centrale, di esperienza e affidamento. Andrade fu uno dei nomi che circolò per maggior tempo nell'ambiente bianconero.
Nel luglio 2007, la Juventus trova l'accordo con il Deportivo La Coruna per circa 11 milioni di euro. L'operazione è discretamente onerosa ma i vertici societari contano molto sul portoghese. Peccato che l'avventura inizi nel peggiore dei modi. Il 23 settembre 2007, nel corso della partita Juventus-Roma, Andrade si infortuna nuovamente al ginocchio. La diagnosi è drammatica: rottura totale della rotula del ginocchio sinistro. Seppur tale infortunio richiedi tempi minori rispetto alla lesione del tendine rotuleo, Andrade non riesce a ristabilirsi pienamente. Alla prima operazione, ne segue un'ulteriore nel marzo 2008. Il rientro sui campi è fissato per l'inizio della nuova stagione. Salta gli Europei ma nell'estate 2008 lo si rivede correre a Pinzolo nel ritiro bianconero. L'infortunio, tuttavia, non era stato completamente smaltito. Un nuovo problema alla rotula del ginocchio sinistro riaccende l'allarme. La diagnosi trova una componente recidiva, difficile da correggere, che lo costringe a una nuova terapia di recupero.

Ad aprile 2009, il portoghese rescinde il suo contratto con la Juventus, chiudendo la sua avventura con solo 4 gare all'attivo.
La storia calcistica di Andrade ha praticamente fine. Prova, invano, a cercare una nuova destinazione tra Sudamerica, Inghilterra e Stati Uniti ma la sua condizione fisica precaria non costituisce una valida garanzia sia per le squadre interessate che per lui stesso. La decisione di appendere gli scarpini al chiodo giunge poche settimane dopo.

CONCLUSIONE – Il finale di questa storia, come anticipato, è amaro. La carriera calcistica di Andrade si è chiusa ai tempi del Deportivo, quando al Camp Nou ha dovuto lasciare il campo su una barella. La fretta di rimetterlo in campo e la precaria condizione fisica hanno costretto il portoghese a dover salutare anzitempo il calcio giocato. Avrebbe potuto dare tanto, specialmente a quella Juventus che si apprestava a rimettere piede nella massima serie. Quello che doveva rappresentare il pilastro della retroguardia, Ë stato abbattuto dopo sole quattro gare. Tutta colpa di quel ginocchio che, dal marzo 2006, non gli ha più dato tregua.

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