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Promesse… non mantenute: Cosmin Marius Contra

L'ex esterno rossonero e' protagonista della nostra rubrica

PROMESSE NON MANTENUTE / ROMA – Prima di poter ritrovare il sereno, bisogna affrontare la tempesta. Il Milan, prima di vincere la Champions League 2002-2003, ha affrontato una situazione a tratti burrascosa. Tra lo scudetto di Zaccheroni e il prestigioso successo Ancelottiano, passano quattro anni di risultati non brillantissimi. Dopo aver liquidato l'ex tecnico dell'Udinese e aver messo in panchina Tassotti e Maldini, in qualità di traghettatori, Galliani è quanto mai deciso a portare a Milano Fatih Terim. Il tecnico turco, scaricato dalla Fiorentina causa richiesta eccessiva di investimenti sul mercato, ha la fortuna di trovare una società che fa più di quanto potesse immaginare. Si vestono di rossonero Rui Costa, Inzaghi e Pirlo. E' un mercato di qualità. Ma anche di quantità, considerando i vari Laursen, Umit Davala, Kutuzov. A questi ultimi si aggiunge un esterno destro che aveva ben impressionato in Spagna. Il suo nome, Cosmin Contra.

CHI E' – Cosmin Marius Contra nasce il 15 dicembre 1975, a Timisoara (Romania). L'avventura da professionista inizia tra le fila della più nota squadra locale, ovvero il Politehnica Timisoara. Dopo le prime due stagioni nel campionato nazionale, Contra si trasferisce alla Dinamo Bucarest, con la quale colleziona 102 presenze e 8 gol. Un bottino non proprio invidiabile, considerando il quadriennio passato nella capitale. Il suo talento, e la solita mancanza di interpreti nel ruolo di esterno destro, lo dirigono verso la Spagna. C'è l'Alaves sulle sue tracce. Una sorta di “Cenerentola”, pari al Chievo Verona di quegli stessi anni. Contra viene ingaggiato dal club basco, reduce da una salvezza sofferta fino all'ultima giornata. Grazie anche al talento del rumeno, l'Alaves centra nella stagione 1999-2000, una quanto mai inaspettata qualificazione alla Coppa Uefa. L'annata successiva vede l'Alaves sfiorare il trionfo europeo. A Dortmund va in scena una finale emozionante e ricca di gol, nella quale, tuttavia, prevale il Liverpool che, al 117' di gioco, si assicura la coppa grazie ad una rete di Fowler. La finale è, comunque, un traguardo che risuona in Europa e tutti i migliori giocatori del club vengono accostati ai più blasonati sodalizi del continente. Fra questi c'è anche Contra.

MILAN –
La volontà di portare il rumeno a Milano è merito, o colpa, anche di Adriano Galliani. L'amministratore delegato rossonero cercava, assieme allo staff tecnico, di inserire in rosa un giocatore che avesse le stesse qualità di Serginho, ma che agisse sulla corsia opposta. Contra aveva le caratteristiche per fare sia l'ala che il terzino (posto comunque occupato da Thomas Helveg).
Fatih Terim offre varietà di schemi che vanno dal 3-4-1-2 della prima giornata contro il Brescia al 4-4-2 della seconda contro la Fiorentina, a seconda, o meno, della presenza di Rui Costa in campo. Sempre presente è, tuttavia, la spinta sulla corsia esterna data da almeno un giocatore. Contra viene chiamato in causa in numerose occasioni. Il primo scorcio di campionato non è dei più positivi ma il suo momento sembra giungere il 21 ottobre 2001: il rumeno entra all'intervallo del derby, sostituendo un abulico Albertini. Il Milan, fino a quel momento in svantaggio per 0-1, cambia faccia. Le fasce diventano terreno di caccia per Serginho e lo stesso Contra. Al 59' arriva il pareggio di Shevchenko. Tre minuti dopo, un calcio di punizione battuto in fretta arriva sui piedi dello stesso Contra che fa partire una staffilata dai 25 metri che va ad insaccarsi all'incrocio dei pali. Servono altri quattro minuti per far entrare anche Inzaghi a tabellino. La partita finirà 4-2 per i rossoneri. Contra esce dal campo come uno dei grandi protagonisti. Alla fine fu solo uno dei pochi apici in maglia milanista. Si distinse nella partita pre-natalizia contro l'Hellas Verona, in cui siglo' il gol della vittoria nel recupero e, poi, nulla più. 
All'inizio della stagione successiva, litiga, in maniera accesa, con Davids nel trofeo Tim. Ciò basta alla società per liquidarlo, considerando anche che Carlo Ancelotti non avrebbe avuto bisogno di un'ala destra nel suo modulo di gioco.

CHIUSURA DI CARRIERA –
A 27 anni c'è ancora la possibilità di fare bene. In realtà, le prestazioni di Contra soffrono di una chiara mancanza di continuità. Le cause si devono al carattere del giocatore, sempre bizzoso e fumino. Dopo il Milan, c'è l'Atletico Madrid. Resta nella capitale spagnola due anni, prima di venir ceduto in prestito al West Bromwich Albion e, poi, al Politehnica Timisoara. All'età di 30 anni, trova ancora estimatori nella penisola iberica. Il Getafe gli offre un contratto quadriennale. Alla scadenza, anno 2009, ritorna nuovamente a Timisoara. Gioca due stagioni al Politehnica, prima di appendere gli scarpini al chiodo.

CONCLUSIONE – Le circostanze legate ai risultati non hanno permesso a Terim di rimanere in carica più  di due mesi. Il tecnico turco avrebbe sicuramente tenuto in considerazione il rumeno che, tuttavia, sotto Ancelotti non ha più trovato spazio, se non in circostanze d'emergenza. Il carattere dello stesso giocatore ha giocato un ruolo forte nell'allontanamento da Milanello. Con un pizzico di serenità in più, e una maggior continuità, si sarebbe ritagliato uno spazio importante anche tra le fila milaniste.

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