Dopo aver portato a termine anche vendite impossibili, adesso il ds azzurro e' chiamato al salto di qualita' anche in entrata
MERCATO NAPOLI CESSIONI RICCARDO BIGON / NAPOLI – Avesse anche il baffo sarebbe l'erede ufficiale del celeberrimo Roberto. In ogni caso nessuno può mettere in dubbio che Riccardo Bigon sia un venditore provetto. Da quando è arrivato a Napoli il ds ha seguito alla lettera il suo primo comandamento: cedere, cedere, cedere. Dapprima per rimediare ai copiosi danni lasciati dalla precedente gestione, poi per rimediare ad una serie di errori che egli stesso ha commesso in sede di mercato. Perché poi, a tirar le somme, forse il rampante direttore azzurro non è proprio ineccepibile in fase d'acquisto.
POWER SELLER – Impressionante il filotto di esuberi sbolognati in ogni dove: Serie A o estero, Serie B o anche Lega Pro, in casi eccezionali perfino la rescissione consensuale. Non c'è bidone che tenga, Bigon riesce in un modo o nell'altro a piazzarli tutti. Dare la meteora Chavez ad un misconosciuto club argentino (l'Almirante Brown, ndr) equivale ad un golazo di Cavani o a un paratone di De Sanctis. Siamo di fronte ad un vero campione della cessione, uno che garantirà sempre al suo allenatore una rosa ridotta al minimo sindacale, senza possibili scarti che non meritano lo stipendio o che spaccano lo spogliatoio. Esattamente la prima richiesta di mister Mazzarri.
SUPERVALUTATI – Peccato che, come dicevamo, alle cessioni brillanti non corrispondano affari eclatanti in entrata. Se escludiamo il colpaccio Cavani e l'intuizione Pandev, gli altri acquisti si sono rivelati onesti mestieranti di livello medio-alto, per giunta – almeno a ciò che risulta – pagati uno sproposito. Sul bilancio dello scorso anno (giusto per restare al passato più prossimo) pesano i soldoni spesi per acquistare Dzemaili e Britos, per i quali Parma e Bologna stanno ancora contando i soldi; gli altri, seppur pagati meno, hanno totalizzato pochissime presenze: Rosati, Fernandez e Fideleff, per tacere dello stesso Chavez. Perfino Inler, che resta un calciatore di altra caratura, è stato pagato obiettivamente troppo: 18 milioni di euro per un centrocampista, di questi tempi, sono un lusso che forse possono permettersi giusto Manchester City e PSG.
L'OCCASIONE DELLA SVOLTA – Forse in passato il limite è stato quello di comprare ad inizio luglio, quando i saldi non sono ancora iniziati. Quest'anno invece il mercato azzurro si è svolto in maniera totalmente differente, attendista oltre ogni limite. Ottima scelta: ci sono talmente tanti calciatori in attesa di collocazione che trovare l'affare al ribasso sarà molto più semplice. Il che non vuol dire necessariamente che parliamo di scarti. Tante squadre hanno bisogno di vendere i campioni pur di sistemare i bilanci, tanti campioni chiedono di andar via e per le attuali squadre sono sempre più un problema. Il Napoli adesso può piazzare, dopo un attento studio, anche colpi di un certo livello. Tre nomi, uno per reparto: Bocchetti, Cissokho (o Pereira, anche se costa di più) e Giuseppe Rossi. Tre colpacci per puntare allo scudetto e smentire gli scettici, il tutto con il budget derivante dall'affaire-Lavezzi. Di sicuro la cessione più brillante di Riccardo 'baffo' Bigon.




















