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L'Editoriale di Sugoni (SkySport 24) – Zapata non chiude il mercato del Milan, ma la strada a tante punte si'

Consueto appuntamento con il giornalista dell'emittente satellitare e nostro editorialista

EDITORIALE SUGONI MILAN/ MILANO – Un mercato difficile quello del Milan. Guidato dalle necessità economiche. Dal bisogno di fare cassa e aggiustare il bilancio. Evidente, stando alle cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva. Ancora più chiaro adesso. Il paradosso è che a rivelare le difficoltà rossonere sia stato un acquisto. L'ultimo, quello di Cristian Zapata. Il colombiano è un buon giocatore. Addirittura all'Udinese era considerato uno dei difensori più promettenti del nostro campionato. Ed è arrivato pure a condizioni particolarmente convenienti, prestito con dirittto di riscatto. Ma è extracomunitario: il secondo tesserato dai rossoneri, dopo il giovane portiere Gabriel. E questo significa l'addio ai sogni di Tevez, Dzeko o Leandro Damiao.

IL VALZER DELLE PUNTE – Con quasi un mese di anticipo sulla fine del mercato. Eppure i tre piacevano – e molto – a Galliani ed Allegri. Solo – per un motivo o per l'altro – evidentemente erano semplicemente irraggiungibili. Questione di volontà delle loro società (né l'Internacional né il City vorrebbero lasciarli andare, a maggior ragione dopo che Mancini non è riuscito ad arrivare al rinforzo Van Persie). Questione di costi. Alla fine ci sarebbero voluti troppi soldi tra cartellino e ingaggi vari. Così Galliani ha preferito fare una scelta decisa e cogliere l'occasione Zapata, quando si è presentata. Certo, se con lui la difesa è a posto – come detto anche da Allegri – davanti e in mezzo qualcosa si cercherà ancora di fare. Il discorso con il Real per Kakà (e magari Diarra) non sembra decollato. Il brasiliano è stato definito un affare difficile, difficilissimo, quasi impossibile. Ma ancora non impossibile. In Italia non risulta calda la possibilità di scambio Borriello-Cassano. Resta Matri, se non si dovesse arrivare a Kakà. Ma di certo qualche altre idea a Galliani verrà. E se qualche altra opportunità si presenterà, verrà colta. Roba da ultimi 10 giorni di mercato. Roba possibilmente low cost. Le due parole che hanno indirizzato per tutta l'estate il mercato del Milan. Un mercato che – nell'era Berlusconi – forse non era mai stato così difficile.

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