Il presidente onorario rossonero chiede pazienza ai tifosi per riaprire un nuovo ciclo, ripartendo dai giovani
MERCATO MILAN PARLA BERLUSCONI / MILANO – La situazione è quella che è, dopo le cessioni di Ibrahimovic e Thiago Silva il Milan sta cercando di avviare una difficile ricostruzione. Proprio su quest'argomento è intervenuto il presidente onorario rossonero Silvio Berlusconi, in diretta su 'Milan Channel', per tranquillizzare i tifosi sulla squadra che verrà: “Voglio dire ai nostri tifosi che devono stare sereni. Anche se la situazione economica non permette spese folli c'è comunque la possibilità di costruire un gioco divertente e spettacolare. Ci vuole un po' di pazienza, costruiremo una squadra di giovani che aprirà un ciclo vincente. Magari non in un solo anno,ma ci riusciremo. Investitori stranieri? Magari, se è fatto nel bene del Milan ogni intervento esterno è ben accetto”.
SQUADRA DI CAMPIONI – Berlusconi si mostra ottimista e fiducioso nei calciatori che sono ancora in squadra: “Il Milan attuale secondo me è una squadra già molto forte. In avanti abbiamo un quintetto di campioni che nessun'altra formazione italiana può vantare. L'obiettivo però è quello di avere una rete di osservatori che ci consenta di costruire un settore giovanile forte, che scovi talenti in giro per il mondo. Così abbiamo iniziato ai tempi di Sacchi ed è così che continueremo”.
IBRA E THIAGO SILVA – Berlusconi spiega poi le dolorose cessioni al PSG dei due campioni: “Non avevamo alcuna intenzione di cederli, per questo all'inizio abbiamo risposto no a Leonardo. Ma poi abbiamo dovuto ragionare in termini di fair play finanziario e non abbiamo potuto far altro che venderli. Con questa mossa abbiamo messo a posto i conti per i prossimi 3-4 anni, ora può iniziare la rifondazione”.
AFFARE KAKA' – Impossibile non parlare anche del sogno-Kakà, che potrebbe ravvivare un po' la piazza depressa: “Non ho ancora parlato bene con Galliani, vorrei capire se ci sono i margini per riprenderlo. Ciò che è certo è che Kakà è rimasto nei nostri cuori, sia il calciatore che l'uomo. Bisogna vedere se c'è la situazione propizia per creare questo affare”.




















