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Promesse… non mantenute: Ahn Jung-Hwan

Il coreano che decise il match con l'Italia nel 2002 e' protagonista della nostra rubrica

PROMESSE NON MANTENUTE AHN JUNG-HWAN / ROMA – Il calcio è un business aperto alle idee più disparate. I presidenti sono obbligati a investire soldi e tempo per mantenere solide le proprie società, specialmente quelle che non possono vantare grandi ritorni in termini di marketing e premi per competizione. Capita, dunque, di poter pescare in mercati inesplorati, giusto per aprire un filo diretto con un paese, con un mercato diverso da quelli già saturi. L'esperimento Nakata, al Perugia, ha portato ad esempio un buon riscontro sia a livello economico che sportivo. Peccato per Gaucci che il bis, rispondente al nome di Jung-Hwan Ahn, non sia stato così fortunato. Al coreano è dedicato l'appuntamento odierno con la nostra rubrica.

CHI E' –  Jung-Hwan Ahn nasce il 27 gennaio 1976 a Paju, in Corea del Sud. La storia calcistica del giocatore passa attraverso le fila della squadra universitaria dell'Accademia Ajou, di sede a Suwon (20 chilometri dalla capitale Seoul). Nel 1998 passa al calcio professionista, venendo ingaggiato prima dai Pusan Daewoo Royals e in seguito dal Busan I-Park. Il biennio è assolutamente positivo, considerando che Ahn si afferma in qualità di attaccante ed andando a segno ben 27 volte in 54 partite (media 1 gol ogni 2 match). Il buon momento di forma del giocatore coreano lo porta ad essere segnalato anche in Europa. Il più lesto di tutti è, manco a dirlo, Luciano Gaucci. Il singolare presidente del Perugia opta per l'acquisto di Ahn, non solo dal punto di vista tecnico ma anche in virtù di un aspetto economico non indifferente. Al patron interessa aprirsi su un mercato importante, come quello asiatico, dove il calcio, sul finire del millennio non era ancora così seguito. Precursore di questo affaire, è stato proprio il Perugia che, già in Giappone, si era aperto una fetta finanziaria non indifferente grazie all'acquisto di Nakata.

DALL'ORIENTE A PERUGIA – La storia di Ahn in Italia non è delle più fortunate. Serse Cosmi sembra non fare grosso affidamento sull'attaccante coreano. Fisico asciutto e dotato di sporadici colpi tecnici, Ahn è destinato a fare panchina per gran parte della stagione. Complice di tale situazione è anche la coppia titolare Vryzas-Bazzani, ben assortita e di valido affidamento, tale da imporsi nel panorama calcistico contro rivali d'eccezioni come Milan, Inter e Juventus. Ahn si ritaglia, dunque, poche apparizioni (30 presenze in due stagioni) segnando, ovviamente, poco. Sono solamente 5 gli acuti lasciati alla Serie A, anche se una sua rete, alla fine, tutti gli italiani ancora la ricordano amaramente.

MORENO E AHN, COPPIA ANTI-ITALIA – Ebbene sì. Quell'inizio di giornata del 18 giugno 2002 è una ferita, per molti, ancora aperta. La faccia, diciamolo chiaramente, da schiaffi di Byron Moreno (attualmente rinchiuso in carcere per spaccio di droga, ndr) è uno dei ricordi più vividi di quel Mondiale, soprattutto per i tifosi della nazionale azzurra. In quella partita, il fischietto dell'Ecuador ne combinò di tutti i colori. Sul campo, però, la Corea del Sud ottenne la qualificazione grazie ad un uomo che, invece, i calciofili italiani avevano sott'occhio da tempo: Jung-Hwan Ahn è stato, infatti, il match winner della partita fra Italia e Corea del Sud. Il suo golden-gol, pochi istanti prima dei calci di rigore, ha sancito la sconfitta della selezione guidata da Giovanni Trapattoni.
Il giorno seguente, Gaucci sparò a zero sul suo giocatore, affermando che non lo avrebbe comprato se avesse saputo che, in futuro, avrebbe mandato in rovina il calcio italiano. Parole dure che, poco più in là, vennero ritrattate dalla stessa dirigenza perugina, complice la proposta di rinnovo di contratto. Il risentito Ahn declinò l'invito, di fatto, ritornando nel suo Paese, precisamente agli Shimisu S-Pulse.

CONCLUSIONE – La parentesi italiana non è stata positiva. I gol se li è bruciati quasi tutti entro i confini della sua patria, senza poi ottenere grosse affermazioni sia in Umbria che nei trascorsi a Metz e Duisburg. Attaccante senza un valido fisico, Ahn è risultato un giocatore superiore alla media coreana ma mediocre per il campionato italiano. La rete contro l'Italia è la beffa che capita di trovare nelle storie di chi, almeno una volta nella vita, si prende delle rivincite verso qualcuno.

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