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Roma, Zeman a cuore aperto tra Pescara, calcioscommesse e futuro

Il boemo: “La gente ama lo spettacolo, io seguo quello che chiede il popolo”

CALCIOMERCATO ROMA ZEMAN PESCARA TOTTI / ROMA – É tornato dopo anni di anonimato a risplendere come solo lui sa fare. A Pescara abbiamo assistito alla rinascita di Zdenek Zeman: vittoria del campionato di Serie B con 90 gol realizzati in 42 partite. Zemanlandia è tornata, o almeno così hanno creduto a Trigoria, visto che la Roma ha deciso di affidargli la panchina dopo il flop di Luis Enrique. Il boemo si è confessato ai microfoni di 'France Football' tra presente, passato e futuro.

“Io ho un'opinione diversa rispetto alla maggioranza. Quasi tutti sono convinti che a vincere siano gli allenatori. Io invece penso che a vincere sono le società, e se uno non ha alle spalle una società forte è difficile ottenere dei titoli. É da vedere se certi allenatori che vincono nelle grande piazze, sarebbero capaci di farlo in realtà meno forti. – le parole del tecnico giallorosso – Quella di quest'anno è stata forse la mia migliore stagione, soprattutto perchè era la mia prima in questa società. Le altre volte, magari c'era voluto piu tempo. Come al Foggia, dove le cose migliori sono arrivate al secondo anno. E non subito: nel girone di andata eravamo anche stati ultimi in classifica. Anche perché se la squadra si applicava non riusciva in campo a fare quello che si proponeva. É tornata Zemanlandia? Io direi di si se si considera Zemanlandia un calcio che fa spettacolo, che fa divertire. La gente si diverte quando vede i gol e quando vede qualche numero. Spero di averli accontentati. L'obiettivo è regalare emozioni e divertimento alla gente con un calcio che piace. Se chiedi al giocatore cosa preferisce fare quello risponde sempre: la fase offensiva. Quanto agli spettatori, secondo voi, cosa preferiscono? La fase difensiva o offensiva? Preferiscono vedere gol e spettacolo. Evidentemente la squadra che va all'attacco piuttosto che i vari catenacci. Quindi seguo quello che dice e chiede il popolo!“.

 

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