calciomercato.it ha incontrato l'autore, Luca Attrattivo
LETTERATURA, VIVA LA VIDA / LAVENO MOMBELLO (VA) – “Una delle cose che mi aspetto debbano succedere prima o poi, una singolare e assoluta certezza che non so quando arriverà, è il momento in cui mi renderò conto di essere definitivamente un adulto”, inizia così 'Viva la Vida', romanzo edito da 0111 Edizioni, già disponibile in versione e-book e in uscita nelle librerie a partire dal 30 maggio. Storia di un viaggio, intrapreso in occasione dell'addio al celibato di uno dei protagonisti, Marco, “il primo a levare l'ancora e partire per le responsabilità vere”. Storia di un viaggio ma soprattutto storia dell'amicizia tra quelli di sempre o, come li definisce con semplicità l'autore,”quelli lì”. Sullo sfondo spazio alla riflessione, toccando tematiche quanto mai attuali, come la difficoltà di un ventiseienne a convivere con un sistema politico ed economico che non approva e che fatica a comprendere.
Abbiamo incontrato l'autore, Luca Attrattivo, esordiente trentunenne di Laveno Mombello, splendida cittadina sulla costa lombarda del Lago Maggiore, dove, oltre ad ispirarsi per ideare i suoi racconti, è protagonista con la rappresentativa locale del campionato di Serie C1 di Calcio a 5.
Cosa ti ha spinto a scrivere ‘Vida la Vida?
“Si è trattato di un lavoro complesso, al quale ho dedicato un anno e mezzo della mia vita. L’ho fatto principalmente per omaggiare l’amicizia, quella vera, il valore che ti permette di creare una magia con le persone che crescono insieme a te. Ho preso cinque ragazzi, gli ho consegnato caratteri e connotazioni simili ai miei compagni di avventure reali ed ho fatto compiere a loro un viaggio che per un motivo per l'altro li trasformerà profondamente”.
Domanda schietta: si tratta di un buon romanzo?
“Si lo è: è spiritoso, vero, decisamente arricchente. Sarà che parlo da una prospettiva un po' di parte, ma penso che sia uno di quei libri che non finiscono quando li chiudi”.
Restiamo in attesa di poter leggere anche i tuoi prossimi lavori, impegni calcistici permettendo…
“Non sono ne uno scrittore ne un calciatore di professione, ma considerando che sono partito dall'oratorio e me la gioco con gente che viene da campionati semi-professionistici, direi che posso ritenermi abbastanza fiero di me stesso”.




















