Il tecnico minimizza sulla terza stella bianconera: “Non guardo mai indietro”
SCUDETTO JUVENTUS CONTE COPPA ITALIA / TORINO – Antonio Conte è l'uomo a cui tutti i tifosi della Juventus dicono grazie. Dopo due stagioni catastrofiche è arrivato sulla panchina bianconera ed ha condotto la squadra ad uno Scudetto al quale in pochi credevano. Il sogno è diventato realtà grazie all'ex capitano. “Il momento che più mi è rimasto impresso nella mente in questi giorni di festeggiamenti è sicuramente l'abbraccio finale a Trieste. – le parole del tecnico a 'Sky' – Poi, se vogliamo ricordare una cosa simpatica, camminare per le strade di Torino e vedere la gente che, in mezzo alla strada, tira il freno a mano fregandosene di eventuali tamponamenti, scende, ti abbraccia, piange e ti dice grazie. Non dimentichiamo che non eravamo partiti per vincere il campionato. Il momento più difficile è stato quando ci siamo trovati a meno 4 e a meno 7 dal Milan prima di partite difficili come quelle con la Fiorentina e con l'Inter. Poi, ricordo che in una conferenza stampa sentii Allegri che già parlava della seconda stella del Milan da mettere sulla maglia il prossimo anno. In quel momento pensai: 'Cavoli, sono proprio convinti di vincere lo Scudetto…”.
Proprio in tema di stelle, si discute della terza da mettere sulle maglie della Juventus. “Le stelle hanno un valore simbolico, l'importante è entrare nella storia con le vittorie. – il pensiero di Conte – Questo è il mio primo Scudetto da allenatore. Per mentalità, non guardo mai indietro né per pensare alle cose belle, né per pensare a quelle brutte. Penso sempre al presente e a quello che verrà. Io ho sempre detto che il campionato l'avrebbe vinto la squadra migliore, la squadra che, nell'arco della stagione, fosse stata più costante, avesse giocato meglio, avesse avuto una migliore organizzazione. E io penso che tutto questo la Juventus l'abbia dimostrato e sia stata superiore al Milan”.




















