Il tricolore bianconero coincide con l'addio dopo 19 stagioni di capitan Del Piero
SCUDETTO JUVENTUS / ROMA – Dalle ceneri di Calciopoli, all'apoteosi di Trieste. Dall'inferno della B, alla commozione di Antonio Conte. L'uomo, il sergente di ferro, che ha riportato in paradiso la Juventus. Una 'Vecchia Signora' plasmata a carattere e somiglianza del tecnico leccese: cuore, testa e gambe le armi in più della truppa bianconera. Senza contare una fame di vittorie e una sete di rivincita, elementi essenziali del dna juventino, determinanti nei momenti cruciali del campionato. Lo scudetto ritorna così a luccicare sulle maglie del club torinese, nel primo hurrà dell'Era Andrea Agnelli e del post-Triade.
SCHERMAGLIE SCUDETTO – Un 'sogno' cullato una stagione intera, decisamente inaspettato secondo i pronostici elargiti sotto l'ombrellone, in virtù anche dei due deludenti settimi posti delle annate precedenti. 'Diavolo' esorcizzato nell'infinito e bollente duello al cospetto di Ibrahimovic e compagni, che non ha riservato colpi di scena neanche fuori da terreno di gioco. Le frecciate fra Conte e Allegri ci hanno accompagnato durante tutto l'arco del torneo, sfociando nel gelo più profondo dopo il celeberrimo 'gol-fantasma' non convalidato a Muntari. Un episodio che ha suscitato l'ira furibonda del popolo rossonero e il rimpianto insanabile di Galliani.
SPIRITO JUVE – Un trionfo costruito mattone dopo mattone, senza mollare di un centimetro anche in occasione delle salite più impervie. Una squadra camaleontica, spettacolare e solida allo stesso tempo quella forgiata da Conte, quasi inattaccabile dietro grazie al 'bunker' difensivo costruito dalla coppia Barzagli-Chiellini. La fantasia di un architetto sublime come Pirlo, poi, a dare quel fondamentale tocco in più al disegno corale dell'undici bianconero, senza dimenticare il peso basilare di due mezz'ali moderne e dalle mille risorse come Marchisio e Vidal. Nessun totem alla 'Ibra' invece di punta, dove i vari Matri, Vucinic, Quagliarella, Borriello e Del Piero (in rigoroso ordine statistico) si sono divisi l'onere delle marcature.
LEGGENDA DEL PIERO – Una Juve da record, quella sapientemente guidata da Conte, imbattuta in gare ufficiali fra campionato e Coppa Italia: un manifesto di forza e personalità da far invidia anche alle corazzate storiche guidate da Trapattoni, Lippi e Capello. Unico neo l'addio, non senza un velo di polemica, di capitan Del Piero, leggenda e simbolo con i suoi numeri da capogiro del club più titolato d'Italia. Non solo, quindi, lacrime di felicità per i supporters juventini, che nell'anno della già 'contestatissima' Terza Stella si apprestano a salutare il loro Campione più amato. Un finale epico, da vincente, per 'Pinturicchio', nel momento in cui la Juventus torna nuovamente a dominare sulla scena nazionale.




















