Ecco tutto cio' che c'e' da sapere sull'ultima semifinale
CHAMPIONS LEAGUE, SPECIALE REAL-BAYERN / MADRID (Spagna) – Tutta un'altra storia. Difficile credere diversamente, in vista della semifinale tra Real Madrid e Bayern Monaco. Il gol realizzato da Mario Gomez sul finale della gara d'andata consente ai bavaresi di guardare con ottimismo alla possibile seconda finale in tre anni. Una possibilità che, però, rischia di venir meno se la formazione madrilena saprà migliorarsi in fase realizzativa.
LIGA IN MANO – Il successo al Camp Nou di Barcellona ha, di fatto, archiviato la pratica Liga. Mourinho ha in mano la vittoria del campionato spagnolo e punta all'accoppiata Scudetto-Champions League. Battere i rivali catalani è stata una gioia incredibile per tutti i tifosi delle Merengues, i quali, però, non sembrano accontentarsi. Di fronte c'è la possibilità di tornare a giocare una finale di Champions League, cosa che non accade dal 2002 quando a Glasgow, il Real battè 3-2 il Bayer Leverkusen. Un decennio senza respirare quell'aria, quella delle partite che contano, tanto. Mourinho è approdato a Madrid per finalizzare questo compito e, ora, ha in mano la storia sua e quella del club.
DA MONACO A…MONACO – La tappa di Madrid è necessaria per poter tornare “a casa”. Il Bayern vuole disperatamente passare il turno per potersi guadagnare l'accesso alla finale, ovvero l'ultima partita della manifestazione che si gioca proprio all'Allianz Arena, tra le mura amiche. Più che una motivazione rappresenta tale possibilità e, pertanto, Heynckes non vuole errori. Contro il Werder Brema, il tecnico teutonico ha tenuto a riposo quasi tutti i titolari, mandando in campo solo Bastian Schweinsteiger e Thomas Muller. Turn-over d'obbligo per preparare al meglio una gara nella quale tutti dovranno essere al massimo delle proprie forze. In tal senso, il Bayern ha un vantaggio fisico maggiore, visto il riposo sfruttato dai propri titolari. Differentemente, quelli del Real hanno dovuto sfruttare al massimo le energie per tenere a bada il Barcellona. Alla vigilia, il vantaggio per i tedeschi non è incentrato solo sul piano del risultato ma anche su quello della condizione atletica.
FORMAZIONI – Non dovrebbe cambiare molto rispetto alla gara d'andata. Entrambe le formazione ripropongono il solito 4-2-3-1 anche se presumibilmente, tale modulo, verrà cambiato in corsa a seconda dell'occasione e dell'andamento della partita. Mourinho non si preoccupa dei diffidati e manda in campo la formazione migliore a sua disposizione: certa la maglia da titolare per Casillas, la linea difensiva sarà composta da Arbeloa, Sergio Ramos, Pepe e Marcelo, mentre Xabi Alonso e Khedira faranno schermo davanti al reparto. Assieme a Di Maria e Cristiano Ronaldo, dovrebbe essere Kakà ad aver la maglia da titolare, al posto di Ozil. In avanti unica punta sarà Benzema. Neanche Heynckes fa troppi calcoli. Lui ha ben sette giocatori in diffida ma la gara del Bernabeu è troppo importante per sacrificare le sue pedine fondamentali. L'unico che potrebbe accomodarsi in panchina è Thomas Muller, leggermente acciaccato dopo la gara contro il Werder Brema. Il suo posto sarà preso in consegna da Toni Kroos che avanzerà il suo raggio di azione, lasciando il suo ruolo abituale, davanti alla difesa, a Luiz Gustavo. Quest'ultimo farà da diga, con Schweinsteiger, alla difesa composta da Lahm, Badstuber, Boateng e Alaba. Certi anche Ribery e Robben che, dopo le incomprensioni e i litigi della gara d'andata, sono pronti a prendere per mano la squadra e trascinarla alla finale.




















