A 'Marassi' i tifosi hanno dettato legge come in occasione di Italia-Serbia
EDITORIALE GENOVA-SIENA / GENOVA – Un'altra giornata di ordinaria follia, un'altra Italia-Serbia oggi è andata in scena a Genova (durante Genoa-Siena) con i tifosi ostaggi dei propri tifosi. Immagini clamorose per l'umiliazione che hanno dovuto subire i calciatori rossoblu, prima terrorizzati dal lancio di oggetti, successivamente obbligati ad interrompere il match infine, addirittura, costretti a togliersi la maglia per gli ordini che venivano dall'alto. Dall'alto degli spalti dove i più facinorosi dettavano legge totalmente e incredibilmente indisturbati. Come in occasione degli scontri del 10 ottobre, gli ultras hanno dimostrato di poter dettar legge anche a chi la legge dovrebbe farla rispettare in campo e fuori lo stadio. Nell'epoca della Tessera del Tifoso stupisce quindi come in più di mezz'ora di 'non gioco' nessuno del servizio d'ordine abbia cercato di intervenire, di mediare tra i giocatori e i rappresentanti di alcuni gruppi Ultras.
Immobili, impassibili davanti l'imbarazzante scenario di anarchia e solo – stando alle parole del questore – consiglieri: “Avevamo suggerito a Preziosi e gli altri di non consegnare le casacche”, le parole di Massimo Mazza sulla vicenda.Le immagini del cosidetto post-gara mostreranno poi un incredibile schieramento della Polizia ma così come era avvenuto in occasione della sfida della Nazionale, l'intervento tardivo spesso serve solo a dare un tono alle forze dell'ordine dopo lo 'Scacco Matto'.




















