RadioCalciomercato.it ha intervistato in esclusiva il giornalista de 'La Repubblica', autore di un interessantissimo articolo sulla morte del centrocampista amaranto…
RADIOCALCIOMERCATO ESCLUSIVO CAPORALE SU CASO MOROSINI / ROMA – A Radiocalciomercato.it, la web radio ufficiale di Calciomercato.it, è intervenuto Giuseppe Caporale, giornalista de 'La Repubblica', che ha scritto un interessante articolo sulla morte di Piermario Morosini che solleva inquietanti dubbi riguardanti alcuni errori che potrebbero essere stati commessi durante i soccorsi, alimentati anche dei risultati consegnati dal medico legale.
“Dall'autopsia di Morosini si evince che si è trattato di un arresto cardiaco, quindi non è stato né un infarto né un aneurisma – ha detto il giornalista in esclusiva ai microfoni di 'RadioCalciomercato.it' -. Questo significa che dopo l'accaduto, il calciatore ha avuto almeno altri dieci potenziali minuti di vita. Sul campo erano presenti due defibrillatori e un altro era sull'ambulanza. Nessuno di questi è stato usato, solo in ospedale è stata applicata la procedura di defibrillazione. Questi elementi saranno fondamentali nell'inchiesta per omicidio colposo che è stata avviata, si dovrà capire se ci sono colpe e di chi”.
Caporale era allo stadio 'Adriatico' quel giorno maledetto e descrive così le sue prime indagini sul posto: “Quando è accaduto il fatto ho intervistato il medico del Pescara e il primario dell'ospedale, entrambi hanno confermato di non aver utilizzato il defibrillatore. Il dottore del Pescara ha detto di aver effettuato soltanto il massaggio cardiaco, in quanto c'erano già i medici del Livorno e non avevano ritenuto opportuno farlo. In questi casi il primo medico ad intervenire è considerato il leader, è lui che decide e non ha ritenuto opportuno defibrillare. L'impressione è che può esserci stato un errore di valutazione, ovvero si è scambiato un arresto cardiaco con un infarto. Non siamo noi qui a dover decidere cosa è accaduto, certo è che quei 10 minuti hanno fatto la differenza ed è lì che si è deciso tutto, compresi i momenti in cui non si riusciva a far entrare l'ambulanza allo stadio per quell'automobile che ostruiva il passaggio”.
INIZIANO LE INDAGINI – Ora però il lavoro passa nelle mani di chi dovrà stabilire eventuali responsabilità: “Quel filmato che ci ha fatto emozionare così tanto, adesso diventa decisivo ai fini delle indagini. Ora gli inquirenti dovranno esaminarlo con attenzione, dovranno capire bene cosa è successo, bisogna comprendere cosa è accaduto in quei minuti così concitati. Il vero problema non sta nell'errore umano, che può sempre capitare, ma nella fallibilità della persona, che è inevitabile e quindi va regolamentata da un protocollo adeguato e da una regolamentazione ad hoc”.
IL DRAMMA DI ZEMAN – Fra i più colpiti all'Adriatico c'era Zdenek Zeman, che è apparso molto provato: “L'ho visto molto sofferente – ha proseguito Caporale -. Non dimentichiamo che giusto dieci giorni fa ha subito un grave lutto con la morte di Franco Mancini. Poi in settimana era appena venuto a mancare il papà di Soddimo, quindi a Pescara c'era e c'è una situazione surreale, se ci aggiungiamo anche la signora che si è sentita male sugli spalti, probabilmente sopraffatta dalla grande tensione”.




















