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Calcioscommesse, Beha: “Malattia e' diventata cancro. Nessuna sentenza entro aprile”

Il giornalista ha detto la sua sullo scandalo che stra travolgendo il calcio italiano

CALCIOSCOMMESSE, PAROLE BEHA / ROMA – “Masiello non è la punta di diamante dello scandalo, ma temo che ci siano molti altri giocatori dietro che ancora devono venire fuori”. Così si è espresso Olivero Beha, giornalista de 'Il Fatto Quotidiano', in merito all'inchiesta sul calcioscommesse che stra travolgendo l'Italia del pallone. “Penso che in generale tutte le società e gli addetti ai lavori fossero a conoscenza di questa situazione – ha proseguito Beha parlando a 'Gazzettagialorossa.it' -. Non è solo un fatto italiano, però noi abbiamo meno anticorpi agli altri. A noi il cancro ha preso il cervello e i polmoni, negli altri campionati solo una gamba. Chi si occupa di calcio sono gli addetti ai lavori e chi ci lavora dentro e non solo. Bisognerebbe parlare da anni di queste cose, ma abbiamo lasciato che una malattia diventasse cancro. Le sentenze? Non credo arriveranno a breve – ha concluso -. Non ci sono i tempi per chiuderla entro aprile come dice Abete“.

G.M.

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