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Inter, Verdelli: “Spero che Stramaccioni non faccia la mia fine”

Anch'io dalla Primavera alla prima squadra, come traghettatore: fu un disastro

MORATTI STRAMACCIONI VERDELLI / MILANO – Corrado Verdelli, con un passato di campo e panchina 'targato nerazzurro', è stato protagonista di un'avventura simile a quella di Andrea Stramaccioni, venendo promosso (a seguito dell'esonero di Cuper e prima dell'insediamento di Zaccheroni), da allenatore della Primavera dell'Inter, tecnico della prima squadra. “Spero che Stramaccioni non faccia la mia fine – dice a 'Sussidiario.net' -. Appresi dell'esonero di Cuper via radio, domenica mattina. Solo successivamente mi telefonò Facchetti, per comunicarmi la 'promozione'. Di fatto, la società aveva già l'accordo con Zaccheroni, ma avevamo, il martedì, la partita di Champions contro la Lokomotiv Mosca. Zaccheroni aveva problemsi di visto, per cui io dovevo guidare la squadra. Fu un disastro: l'ex allenatore del Milan mi contattò e disse di aver dato istruzioni telefoniche alla squadra. Perdemmo 3-0. I giocatori erano frastornati, io impotente. E, come immagine, l'ho pagata solo io”.

“E' una costante dell'Inter degli ultimi anni. Io sono ormai fuori da quel mondo – prosegue Verdelli -: ma gli errori dirigenziali si ripetono. Hanno preso Gasperini per poi accorgersi che giocava con la difesa a 3 e, quindi sfiduciarlo. Con Ranieri, dopo un ottimo inizio, qualcosa si è rotto. Non veniva più seguito. Credo che l'errore di fondo sia dare troppe colpe agli allenatori: non viene mai rivista la posizione di chi costruisce la squadra, non la rigiovanisce, non la sfoltisce. Così, poi, si deresponsabilizzano anche i giocatori. Credo che Moratti abbia bisogno di un consigliere calmo, che lo spinga a non agire troppo di impulso, mosso dall'amore per l'Inter”.

Chiosa sulla questione Stramaccioni: “Arriva in una situazione molto strana: la sua promozione è stata preparata 'a tavolino', dando molto – eccessivo – risalto alla vittoria nelle NextGen Series. Gli auguro comunque ogni bene. Questo può essere il treno giusto per lui. Ha qualità e con un po' di fortuna…”

S. Ca.

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