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Atalanta-Roma, Luis Enrique: “C'e' poco da salvare. De Rossi? Lo rimanderei in tribuna”

Prova disastrosa dei giallorossi ad una settimana dal derby contro la Lazio

ATALANTA-ROMA, PAROLE LUIS ENRIQUE / BERGAMO – La Roma si prepara nel peggiore dei modi al derby di domanica prossima contro la Lazio. Il 4-1 beccato a Bergamo al cospetto di una scintillante Atalanta, strozza per il momento le velleità da terzo posto della compagine giallorossa. Un nuovo e inatteso passo indietro per l'undici allenato da Luis Enrique: “Oggi c'è poco da salvare – ha sottolineato amaramente il trainer spagnolo a 'Sky Sport' -. Non siamo entrati in partita, soffrendo tantissime ripartenze. La partita era finita già sul 3-1, dopo l'espulsione di Osvaldo è diventata da dimenticare. Oggi eravamo distratti e mi dà tantissimo dispiacere. Giocare in trasferta così ogni volta inizia ad essere un problema che devo risolvere. Sto cercando di fare una squadra e questo si fa soffrendo quando si deve soffrire. Sono sicuro che lotteremo per le posizioni più alte della classifica fino alla fine – ha proseguito – ma per fare una squadra serve responsabilità: questo punto per me non è negoziabile”.

“Caso De Rossi? Di ciò che succede nello spogliatoio non parlo. Daniele non l'ho visto pronto, e se non vedo pronto un calciatore non va in campo. La squadra è davanti a qualsiasi calciatore – ha precisato Luis Enrique in merito all'esclusione dell'alfiere romanista -. Credo di essermi spiegato benissimo: dopo una sconfitta è molto interessante parlare di queste cose, ma nessuno mi può assicurare che con uno o un altro calciatore questa sconfitta non sarebbe arrivata. Se tornassi di nuovo ad inizio partita, ripeterei la scelta di mandare De Rossi in tribuna. Il mio rapporto con De Rossi è sempre stato gentile – ha aggiunto -. Ho sempre spiegato perché qualcuno fosse o non fosse dentro la formazione titolare. A breve termine posso sbagliarmi, ma a lungo termine so che non sto sbagliando a comportarmi così. Se giocherà nel derby lo deciderò domenica. Voglio creare un gruppo che sia davanti a tutti i singoli, i calciatori devono essere degli esempi”.

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