Il centrocampista si presentera' in conferenza stampa per spiegare i motivi che lo hanno convinto a rimanere
CONFERENZA STAMPA RINNOVO DE ROSSI / ROMA – All'indomani dell'ufficializzazione verbale sul rinnovo di Daniele De Rossi da parte del dg Baldini in casa Roma scatta il 'De-Day'. Capitan futuro resterà tale, i tifosi possono dunque restare sereni. In conferenza stampa il giocatore spiegherà le ragioni che lo hanno convinto a rimanere e a legarsi con un nuovo contratto di durata quinquennale.
BALDINI: “Si tratta di un accordo da 5,5 milioni netti per cinque anni più bonus legati a presenze e obiettivi. Il contratto non prevede alcuna clausola rescissoria. In aggiunta c'è un accordo con il calciatore per sfruttare il 50% dei diritti di immagine. Progetto? C'è l'intenzione di fare un calcio che possa essere bello prima e vincente poi. Nel momento in cui faremo un calcio bello, proveremo ad aumentare la qualità. Qui nessuno ha detto di non voler vincere, ma non possiamo definire una durata perché dipende da tanti fattori. Ma sicuramente l'obiettivo è quello di vincere, altrimenti non sarei proprio tornato. Voglio fare una tiratina d'orecchie a De Rossi perché non è vero che la richiesta è rimasta quella iniziale: c'è stata una trattativa lunga e complessa. Voglio anche rendergli onore perché c'erano offerte molto più vantaggiose dal punto di vista economico e ciò toglie ogni dubbio sul fatto che lui non abbia firmato per soldi. Clausola? Parlare di qualcosa che non c'è è inutile. È qualcosa di cui si è parlato tra le parti, ma molto brevemente e con cifre molto diverse da quelle sono state indicate. Diritti di immagine? Abbiamo voluto il 50% per trarne un utile non solo economico. Ora tocca alla parte commerciale affrontare questa problematica, perché a parte lo sponsor tecnico, il resto è da sfruttare”.
DE ROSSI
RINNOVO: ” “Quello che mi ha convinto a restare qui è quello che mi spinge a fare questo lavoro con tanta passione: è questa città, questa squadra, questa gente. Quello di cui ho bisogno è qui. Non è cambiato molto dal primo contratto ad oggi: ci sono stati un po' di alti e bassi, ma alla fine qui sto bene e ho bisogno della Roma per giocare a pallone in una certa maniera. Ho pensato a tante altre soluzione, sentito altre persone, ma alla fine ho scelto come avrei sempre saputo scegliere. Altre esperienze? Lo scorso anno sentivo che l'amore da una parte dei tifosi era un po' scemato. I tifosi avevano deciso di invertire la rotta, c'era un po' di dissinnamoramento nei miei confronti e io qui ci devo stare se sto bene: questo mi ha fatto pensare ad altre soluzioni, poi la voglia di vedermi in altri palcoscenici, di confrontarmi con i più forti mi affascinava molto. E il fatto che ero in scadenza mi faceva pensare ad altre soluzioni. Ho parlato con qualche altra squadra, volevo voglia di vedere se ero forte a certi livelli, ma ora ci proverò da qui. Da questa città si fa veramente fatica ad andare via e abbiamo trovato sempre ambienti positivi. Quest'anno c'è un'aria positiva, un'aria nuova, ma anche negli anni precedenti ho vissuto qui se fossi in famiglia.
OBIETTIVI – “Vincere di più? È un pensiero che si fa quando le cose vanno meno bene, ma una volta che si è scelto si va avanti. So cosa significa rimanere a Roma e non cogliere al volo certe occasioni professionali: ma ho fatto questa scelta pensandoci molto. Scelta di cuore? C'è sicuramente una componente affettiva, ma credo molto in questo progetto e mi aspetto molto da questa società. Obiettivi? Non so in quanto tempo, ma la società vuole tornare a lottare per scudetto e Champions. Proprio il tempo per tornare a vincere è stata una delle cose che mi ha fatto riflettere. Voglio che questo sia l'unico anno in cui partiamo in seconda linea, però basta: dal prossimo anno il direttore deve fare un grosso lavoro, noi calciatori dobbiamo fare un grande lavoro. Penso che un passo sia stato fatto, però c'è ancora da maturare perché la squadra è giovane. Credo che in cinque anni posso tornare a lottare per lo Scudetto. Per la Champions è un po' più difficile perché ci sono potenze con cui è difficile competere. Lo scorso anno qualcosa mi è mancato, perché non ho fatto bene. Però bisogna guardare con attenzione le prestazioni perché appena sbaglio una partita di dice che non gioco da un anno. Quest'anno sono partito per zittire chi parlava di un calciatore in calo e poi ho trovato un allenatore che mi valorizza veramente tanto. Mi piace stare in mezzo, toccare tutte i palloni. In questa città ci si divide tra i tifosi degli americani, i tifosi dei Sensi, tra tifosi di un calciatore e quelli di un altro e si fa di tutto per difendere le proprie tesi. Invece l'interesse primario dovrebbe essere la Roma. Ora invece i tifosi hanno avuto pazienza, ci sono stati vicini”.
TOTTI – “Francesco di mi ha lasciato sempre abbastanza tranquillo. Non mi ha mai pressato più di tanto, ma è stata fondamentale la sua immagine. L'immagine di uomo felice e integro che finirà la sua carriera a Roma. Pur senza battere i suoi record, perché sarà per sempre irraggiungibile, mi piacerebbe essere come lui: arrivare alla sua età ed essere ancora beniamino di tutti e decisivo è ciò che vorrei fare anche io. Garanzie? Sì, hanno provato a convincermi anche elencando i loro progetti, quale erano i traguardi che volevano raggiungere. Però è anche normale che una società abbia determinati obiettivi. Ho parlato un po' con tutti, con i presidenti perché non ho ancora capito chi è il presidente. Il mio procuratore un ostacolo al rinnovo? È una delle follie che è uscita in queste trattativa. Il mio procuratore è la mia bocca, parla con la società per me. Poi che mi ha consigliato di guardare anche le altre offerte è una cosa sacrosanta, ma alla fine sono cose su cui ho ragionato anche io”.
SENSI – “Ho ricevuto la proposta di rinnovo da Rossella Sensi quando stavamo lottando per lo scudetto e io ho detto di rimandare. Poi sono uscite altre problematiche e io non sono andato a chiedere il rinnovo. Mentre la nuova società si è trovata in una situazione difficile perché più si avvina la scadenza e più il calciatore ha maggior potere e ammetto che ho esercitato questo potere per guadagnare qualcosa in più. Il mio umore è ottimo. Ora mi sento meglio anche perché ho superato la pubalgia e ho sofferto perché non riesco a stare fuori”.
TIFOSI – “I tifosi li ho sempre vicini a me, anche se non tutti possono essere d'accordo. È un calcio che ha poche bandiere, ma quelle bandiere guadagnano cifre importanti. C'è un mercato che fa gli stipendi, le clausole rescissorie. Per me era l'ultimo contratto importante che faccio e i tifosi devono essere contenti delle prestazioni che sto facendo quest'anno e devono sapere che per altri cinque anni giocherà dando tutto per la squadra. Se poi cercano una bandiera che giochi gratis secondo me non è giusto. La vittoria di ieri è stata la prima contro una grande ed è importante. Abbiamo alti e bassi, ma ciò è dovuto alla giovane età”.
TERZO POSTO – “Credo che l'obiettivo della Roma sia arrivare più in alto di Lazio e Napoli, ma anche di Udinese e Inter: se arrivassimo sopra a tutte queste squadra significherebbe arrivare terzi e sarebbe qualcosa di straordinario. Io ci spero ancora. Proposte dall'Italia? Si, da squadre importanti ma ho sempre risposto che sarebbe stata l'ultima scelta. La mia prima opzione sarebbe stata l'estero per un discorso di rispetto: andare a giocare in un'altra squadra italiana sarebbe stato contrario a quello che sono io”.
NEVE – Credo che il buonsenso sia la cosa più utile quando si stilano i calendari. Io poi sono affascinato dalle partite alle 15. Però capisco che i contratti siano pagati anche dai soldi delle tv. Certo si potrebbe evitare di giocare in determinati periodi dell'anno di sera, quando si sa che ci saranno temperature basse”.
PROPOSTE – “I progetti delle altre squadre mi convincevano. Solo che ho scelto quello della Roma e quando c'è la Roma ha la priorità. Pallotta? Mi ha fatto una buona impressione, è una persona ambiziosa: vuole vincere anche qui, non è venuto a perdere tempo. Lo stesso con il presdiente DiBenedetto e gli altri cosi. Il merito della trattativa però va a Baldini, Sabatini e Fenucci che vedevo tutti giorni”.




















