Prosegue l'appuntamento di Calciomercato.it con l'editoriale sui nerazzurri
EDITORIALE TRAMACERE RADIOMILANINTER MERCATO INTER / MILANO – Martedì 31 Gennaio 2012, Ore 18.36 – Con la firma ufficiale, apposta da Angelo Palombo sul contratto triennale da 2.5 milioni a stagione, si chiude ufficialmente il mercato di riparazione invernale dell’Inter. La sensazione, vissuta sulla pelle dalla maggior parte dei tifosi nerazzurri, è che siano state completate operazioni importanti, ma, allo stesso tempo, che manchi il nome capace di animare gli animi, di sciogliere il torpore che la candida neve sta alimentando in quel di Milano e della Lombardia.
Parliamo chiaramente. In questo periodo di “vacche magre” per il calcio italiano, aver aggregato alla rosa giocatori come Freddy Guarin e Angelo Palombo, con la formula del prestito oneroso con DIRITTO di riscatto fissato ad 1.5 e 1 milione rispettivamente, è un lusso che poche formazioni hanno potuto concedersi. Completare il reparto difensivo con l’arrivo di un giovane dal futuro roseo quale Juan Jesus e puntellare il settore giovanile con l’innesto di alcuni giovani calciatori non può che far ben sperare in vista del proseguimento del campionato.
Ciò che fa scuotere la testa al tifoso interista è, tuttavia, il fattore cessioni. Se un pallido sorriso segna il volto dei supporters nerazzurri al pensiero del prestito di Sulley Muntari ai cugini rossoneri, se il prestito all’Espanyol di Philippe Coutinho accoglie consensi per la crescita professionale del giovane brasiliano, fa storcere, invece, il naso la cessione in extremis dell’italo-brasiliano Thiago Motta al Paris Saint Germain.
Da mesi andiamo raccontando che la rosa a disposizione di mister Ranieri difetta di due tipologie di calciatori: un centrocampista di qualità in grado di impostare il gioco fin dalla trequarti difensiva e un esterno alto capace di dare velocità ed imprevedibilità alla manovra offensiva. Complessivamente l’Inter ha lasciato partire proprio un regista basso ed un esterno offensivo di qualità, acquistando un buon gregario dall’età tutt’altro che giovane ed un ottimo centrocampista che, tuttavia, non potrà disputare la Champions League (ha disputato col Porto entrambe le sfide contro l’Apoel di Nicosia) e che non sembra integrarsi, per qualità e ritmo, nello scacchiere del 4-4-2 impostato da Claudio Ranieri.
Al tecnico romano toccherà, ora, l’arduo compito di ristabilire l’ordine nell’undici nerazzurro. “Entrare papa in conclave e uscirne cardinale” avrebbero detto i grandi saggi della lingua italiana; gli uomini di mercato dell’Inter, Piero Ausilio e Marco Branca in primis, dopo un mese e mezzo di mercato in cui sono stati decantati i vari Lucas Moura, Eduardo Vargas, Leandro Damiao e chi più ne ha più ne metta, hanno concluso questi 45 giorni con l’acquisto di Angelo Palombo e la cessione di Thiago Motta. E’ forse questo l’esempio lampante di una buona programmazione?
Ai posteri l’arduo verdetto su questo mese e mezzo di trattative. Che poi… perché chiamarla sessione di mercato quando le trattative, gli acquisti e le cessioni, soprattutto in casa nerazzurra, sono tutti intavolati ed ufficializzati nelle ultime quattro ore?




















