Atalanta
Bologna
Cagliari
Como
Fiorentina
Genoa
Inter
Lazio
Lecce
Milan
Napoli
Parma
Roma
Torino
Udinese
Verona

Cinema, Pierfrancesco Favino e' 'L'Industriale'

Proiettata fuori concorso al 'Festival Internazionale del Cinema' di Roma, il film è nelel sale italiane dal 13 gennaio 2012

CINEMA FAVINO L'INDUSTRIALE / ROMA – 'L'Industriale' si apre sulla scena dell'incontro fra Nicola, imprenditore torinese la cui azienda rischia il fallimento e la finanziaria che ha deciso di negargli l'ennesimo prestito. Interpretato da un superbo Pierfrancesco Favino, Nicola è l'erede di una fabbrica di pannelli fotovoltaici che la crisi italiana e mondiale sta sbriciolando nei suoi ingranaggi. L'attore romano interpreta un dirigente d'azienda orgoglioso, vecchio stile, anche relativamente preoccupato della sorte dei suoi operai e che, forte degli insegnamenti del padre, non chiederà mai aiuto alla sua ricca ed odiosa suocera alla quale basterebbe alzare un dito per invogliare i finanziatori. Fino al momento immortalato nella prima scena infatti, Nicola ha sempre rifiutato la possibilità di affidarsi alle soluzioni senza scrupoli dell’alta finanza. Tuttavia, adesso, il protagonista non vede altra soluzione. 
L'81enne regista Giuliano Montaldo decide di affiancare a quello economico relativo all'azienda paterna anche il crollo morale del protagonista che, di pari passo, vede affievolirsi il matrimonio con la moglie Laura, interpretata da una bellissima Carolina Crescentini. Laura è sempre più distante da Nicola e l’imprenditore, assediato dagli operai che chiedono notizie sul loro futuro ed in attesa del responso di una joint venture con una ditta tedesca, non si accorge fino alla fine che l'unica certezza rimasta nella sua vita lo sta abbandonando. Lo rovinerà il suo orgoglio: invece di aprirsi con la moglie, deciderà di pedinarla. Ogni tassello nel mosaico della distruzione della vita di Nicola va al suo posto: Laura gli annuncia di volersi separare, i tedeschi rifiutano l’unione e l’azienda è destinata al fallimento. Nicola sembra finito, sia economicamente che moralmente, fino al momento in cui la fortuna gli sorriderà di nuovo.
La realtà dipinta da Montalto, nonostante la buona volontà, si appoggia eccessivamente sugli stereotipi: è vero infatti che gli operai che chiedono numi sul loro destino o il garagista rumeno che corteggia Laura sembrano essere completamente alienati dalla realtà borghese creata nel film. Sebbene l’incipit de 'L'Industriale' e le intenzioni del regista fossero proprio quelle di raccontare la crisi vista attraverso gli occhi di un imprenditore in difficoltà, durante lo svolgimento la credibilità della pellicola si affievolisce parimenti al subentrare della crisi morale e matrimoniale di Nicola: il film si perde dietro ai capricci di un uomo abbandonato dalla moglie – come in tante altre trame comuni – tralasciando l’aspetto della crisi economica, un aspetto che forse, visti i tempi che corrono, poteva essere approfondito maggiormente.
Infine, vale la pena spendere qualche parola sulla recitazione di Pierfrancesco Favino che, per l’interpretazione dell’industriale Nicola cambia il modo di camminare ed aggiunge uno spiccato accento torinese al suo parlato: piccole accortezze che rendono l’attore un puledro di razza alle spalle del quale – nemmeno a dirlo – un consapevole Giuliano Montaldo decide di affidare il peso dell'intero film. 
'L’industriale' dunque, nato come film di denuncia ai poteri alti, parzialmente si spegne nella mediocrità didascalica degli stereotipi utilizzati. Tuttavia è una visione consigliata, sia per l’interpretazione magistrale del protagonista, sia per assistere al dramma umano ed economico di un imprenditore alle prese con la crisi.

 

Gestione cookie