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Stelle di mercato ai raggi X: Marco Borriello, una carriera in movimento

Il centravanti napoletano e' vicinissimo alla Juventus

 

STELLE MERCATO RAGGI X BORRIELLO / ROMA – Il giorno del suo trentesimo compleanno si avvicina, e per la sua carriera sembra essere arrivata l’ora del definitivo salto di qualità: Marco Borriello è a un passo dal trasferimento alla Juventus (anche se per un piccolo problema fisico non parteciperà al ritiro di Dubai), squadra in cui spera di trovare una continuità finora quasi inedita per lui. Se “Jack Sparrow” (come è stato ribattezzato da Carlo Pellegatti) ha nel corso degli anni fatto vedere di avere tutto per essere considerato un attaccante completo, nei numerosi club in cui ha militato di rado è stato un intoccabile, e ciò gli ha impedito la definitiva consacrazione. Centravanti di peso, forte di testa e in acrobazia, freddo in zona gol: sono queste le caratteristiche che hanno convinto Marotta a puntare su Borriello per dare a Conte un’alternativa nel reparto offensivo e all’attuale numero 22 della Roma una nuova chanche in un club d’elite.

La sua storia calcistica inizia a 14 anni, quando il Milan lo convince a trasferirsi nel proprio settore giovanile dopo che altre società, prima fra tutte la Roma, non avevano concretizzato il loro interesse nei confronti del giovane talento napoletano. Quando arriva in età da campionato Primavera, Borriello viene ceduto in prestito al Treviso, iniziando in tal modo un susseguirsi di trasferimenti che caratterizzeranno e allo stesso tempo condizioneranno il suo percorso: rimanendo sempre di proprietà del Milan prima va Trieste in C2, poi torna Treviso in C1 dove segna con una certa regolarità. Il Milan lo richiama, anche se solo per alcuni mesi, nell’estate del 2002, e lo fa esordire in serie A e in Champions League.

Le esperienze nella massima serie con Empoli, Sampdoria e Treviso (dove torna per la terza volta), squadre in cui i rossoneri lo mandano in prestito, sono piuttosto deludenti, e nella stagione 2006/2007 Borriello decide di non muoversi da Milano, ma Ancelotti lo impiega con il contagocce e ci si mette anche una controversa squalifica per doping a complicare le cose. La svolta arriva nel 2007, quando il Genoa decide di puntare su di lui, acquistandolo in comproprietà per circa due milioni di euro. A Marassi Borriello disputa la sua stagione migliore, con 19 gol in 35 partite che gli valgono anche la chiamata nella Nazionale di Donadoni, con cui partecipa (senza mai scendere in campo) ad Euro 2008.

Il Milan lo riscatta a peso d’oro nella speranza che il talento tanto seguito e coccolato nel corso degli anni sia finalmente esploso. Ma la stagione 2008/09 del centravanti è condizionata da una serie di infortuni, che gli consentono solo sette apparizioni in campionato. L’anno dopo le cose cambiano, complice anche l’approdo di Leonardo sulla panchina rossonera: il brasiliano stravede per lui e Borriello lo ripaga a suon di gol. Ma le 14 reti in 29 partite non bastano per convincere l’ambiente rossonero a puntare su di lui come punto di riferimento per l’attacco, e il nuovo tecnico Allegri gli concede di andare via, dato che gli arrivi di Ibrahimovic e Robinho in rossonero lo condannerebbero ad un ruolo secondario.

Nelle ultime ore di mercato offerte non gli mancano: la Juve trova l’accordo con il Milan, ma Borriello rifiuta la destinazione accettando l’offerta della Roma, che lo acquista in prestito con obbligo di riscatto. Si chiude così la sua lunghissima storia con il Milan, e il primo periodo nella Capitale è fantastico. Sotto la guida di Ranieri, Borriello diventa la prima scelta per l’attacco, venendo spesso preferito addirittura a Totti, ed è il trascinatore dei giallorossi a suon di gol. Nella seconda parte della stagione 2010/2011 tutto cambia: la Roma va in crisi, Ranieri si dimette e arriva Montella. Dopo un rigore sbagliato sul campo dello Shakhtar Donetsk l’allenatore napoletano gli preferisce il capitano giallorosso, che sotto la sua guida rifiorisce, mentre Borriello si eclissa progressivamente. A fine stagione, con l’arrivo di Luis Enrique, le cose sostanzialmente non cambiano, anche e soprattutto a causa dell’arrivo e dell’affermazione di Osvaldo in giallorosso.

In una situazione del genere la scelta di spostarsi ancora appare inevitabile per il centravanti, che dopo essere stato accostato ad alcuni club stranieri come il PSG e il Tottenham sembra destinato a quella Juve da lui rifiutata meno di un anno e mezzo fa. Se Torino sarà per lui la fermata definitiva sarà solo il tempo a dirlo. Borriello riapre la valigia e si appresta a partire per una nuova avventura, nella speranza che la 'Vecchia Signora' possa essere la donna giusta.

 

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