Top e flop della XIV giornata di campionato di Serie A, secondo i voti dei vostri inviati.
PAGELLONE / ROMA- Autore di una gara fantastica, Ezequiel Lavezzi trascina il Napoli alla vittoria e vince il premio di miglior giocatore di giornata. Se esaltante è stata la gara del “Pocho”, da dimenticare è la gara di Bojan Krkic. Il romanista, parando con le mani un tiro destinato a rete, causa il rigore del 3 a 0 per la Viola e costringe la Roma a giocare in 8 uomini.
5) Antonio Nocerino (Milan) – Elemento vivace e reattivo del centrocampo rossonero, l’ex palermitano si sta ritagliando un posto importante nella squadra di Allegri. Prezioso in entrambe le fasi di gioco, ha il merito di chiudere la partita, appoggiando in rete il cross di Boateng per il 2 a 0 finale. Bravo nell’avviare la manovra d’attacco, è deciso nel bloccare le ripartenze avversarie. Trottola. VOTO 7.
4) Stevan Jovetic (Fiorentina) – Rientrato dall’infortunio, lo “Jo-jo” fiorentino contribuisce in maniera determinante al roboante successo della Viola sulla Roma. Scaltro nel costringere Juan al calcio da rigore, è abile nel trasformare in rete il tiro dagli 11 metri, portando in vantaggio i suoi. Svariando su tutto il fronte offensivo, non dà punti di riferimento agli uomini di Luis Enqrique, mandando in bambola l’intera difesa giallorossa. Straordinario. VOTO 7,5.
3) Claudio Marchisio (Juventus) – Non ci sono dubbi: è lui l’uomo in più di questa Juventus capolista. Formidabile negli inserimenti da dietro, il centrocampista della nazionale italiana è fondamentale sia in fase di costruzione che di copertura. Roccioso nei tackle e arcigno nei contrasti aeri, fornisce un apporto fondamentale ai fini del risultato. Suo il gol che sblocca la gara contro il Cesena. Trascinatore. VOTO 7,5.
2) Victor Ibarbo (Cagliari) – Autore del gol vittoria per i sardi, la punta, non solo ha raccolto gli applausi del suo pubblico, ma addirittura gli elogi di molti addetti ai lavori. Inarrestabile quando parte con le sue progressioni palla al piede, riesce a conciliare tecnica e velocità, divenendo un pericolo consistente per la retroguardia catanese. La rete con cui infila Andujar è da cineteca. Imprendibile. VOTO 8.
1) Ezequiel Lavezzi (Napoli) – Partita spettacolare quella del “Pocho” che, non solo si inventa il gol dell’1 a 0, dribblando mezza difesa leccese, ma incanta il pubblico del San Paolo con giocate e numeri d’alta scuola. Concreto e fantasioso allo stesso tempo, si conferma punto di forza del tridente partenopeo. Con le sue finte e le sue serpentine apre la retroguardia del Lecce, mettendo a nudo tutte le incertezze del reparto. Funambolo. VOTO 8.
FLOP 5
5) Gokan Inler (Napoli) – Nel poker del Napoli rifilato al Lecce, è lui il peggiore in campo dei partenopei. Ingenuamente perde molti palloni e rischia il giallo in più di un’occasione. Da un giocatore del suo spessore tecnico, ci si aspetta sempre qualcosa in più. Per questo, nella seconda frazione di gara, viene sostituito da Mazzarri. Teso. VOTO 5.
4) Giampaolo Pazzini (Inter) – Fa meglio del compagno di reparto Milito, ma non rende come dovrebbe. Gioca di sponda è fa molto movimento, ma non trova il guizzo vincente. Poco incisivo sotto porta, fallisce in malo l’occasione del pareggio. Al momento di tirare il calcio di rigore assegnato da Gervasoni, scivola sul dischetto e spara alto. Innocuo. VOTO 5.
3) Alessandro Matri (Juventus) – Se è vero che i centrali del Cesena gli riservano un trattamento particolare, fermandolo sia con le buone che con le cattive, va detto che fa ben poco per eludere la marcatura emiliana. Autore di una gara incolore, il centroavanti non riesce a pungere come accaduto nelle precedenti uscite. Prestazione da rivedere. Imballato. VOTO 5.
2) Massimo Oddo (Lecce) – Mal supportato dai compagni di reparto, commette una grave ingenuità in occasione del primo gol firmato Lavezzi. L’argentino, prima, gli ruba il pallone e poi lo salta con una facilità imbarazzante. Quando il Napoli attacca dalla sua parte, riesce sempre ad affondare il colpo. Errori troppo evidenti per un difensore con la sue esperienza. Inerme. VOTO 4.
1) Bojan Krkic (Roma) – Più che il cugino di Messi, sembra parente stretto di Buffon. La parata con cui nega il gol a Nastasic sarebbe anche bella, oltre che efficace. Tuttavia, Luis Enrique lo schiera come attaccante e non come vice Stekelenburg. Invece di creare occasioni interessanti, causa il rigore del definitivo 3 a 0, costringendo i suoi a giocare in 8. Follia. VOTO 4.




















