Consueto appuntamento con uno dei conduttori dell'emittente milanese
EDITORIALE TRAMACERE RADIOMILANINTER / MILANO –
Progetto aggancio zona Champions.
Puntata 2 di 7 “Siena – Inter e il ritorno sul luogo del delitto”
L’Artemio Franchi di Siena rievoca, nella testa dei tifosi nerazzurri grandi ricordi. A Siena, infatti, l’Inter vanta una tradizione più che positiva con 5 vittorie e 2 pareggi su 7 incontri disputati. Per ben due occasioni, tra l’altro, la squadra di Massimo Moratti ha alzato al cielo il massimo trofeo nazionale: nel 2007 l’Inter di Mancini si aggiudicò l’incontro con una doppietta di Materazzi e conquistò il suo 15° scudetto; nel 2010, con il gol vittoria di Milito, l’Inter ha portato a casa il secondo dei tre titoli del triplete festeggiando il suo 18° scudetto.
L’Inter del 2011, tuttavia, non sembra essere la stessa dell’ultimo lustro. L’inizio di stagione, targata Gasperini, ha minato ancor più le certezze conquistate negli anni di Mancini prima e di Mourinho poi. In questo particolare momento, qualsiasi squadra incrocerà le spade contro la truppa di Ranieri potrebbe mettere in difficoltà i nerazzurri. L’Inter, tuttavia, sembra essere quantomeno in ripresa; Claudio Ranieri sta portando avanti un percorso di crescita, o meglio, di rinascita, che nel giro di 5 partite dovrà riportare l’Inter ad un tiro di schioppo dalla zona Champions League.
Serve, quindi, fare risultato sul campo, quest’anno più che mai ostico, dei bianconeri di Siena. Sannino sembra aver trovato la quadratura del cerchio nella terra del Palio; il Siena, infatti, sfruttando le ridotte dimensioni del campo della Montepaschi Arena, chiude alla perfezione tutti gli spazi a disposizione, ripartendo in contropiede con le frecce di Brienza, Mannini ma, soprattutto di quel Mattia Destro lanciato nel calcio che conta dalla primavera nerazzurra. L’Inter ha ancora una piccola opzione sull’attaccante, classe ’91, che tanto sta facendo bene in questa annata fra Siena e Under 21; riportarlo alla base potrebbe non essere una pessima scelta, in vista dei futuri progetti societari, che spingono per un progressivo ringiovanimento della rosa.
L’Inter, tuttavia, sembra essere ben coperta in ogni ruolo nel reparto offensivo. La partita pareggiata a Trabzon, invece, ha sottolineato ancora una volta il vero deficit del roster nerazzurro: la mancanza di freschezza a centrocampo. Le ridotte dimensioni del campo di Siena potrebbero essere un punto a favore di mister Ranieri, che sarebbe avvantaggiato nella gestione della distanza fra i reparti che tanta difficoltà sta creando ai nerazzurri in questo inizio di stagione. La coperta, tuttavia, è corta, ed intervenire sul mercato nel mese di Gennaio è una necessità che non può essere trascurata. Attenzione alla rinnovata intesa fra Preziosi e Moratti sull’asse Milano-Genoa. Oltre a Juray Kucka piace anche un altro centrocampista, deludente nella passata stagione, ma che si sta rivalutando nei primi mesi di campionato: Miguel Veloso. Classe ’86, il centrocampista di Coimbra potrebbe essere il degno sostituto di Thiago Motta per quantità, ma, soprattutto, per la qualità che il suo mancino può esprimere in mezzo al campo.
I giovani campioni, tuttavia costano parecchio, pescare in Sudamerica spesso ha portato ad investimenti sbagliati. Ricky Alvarez è chiamato, in questo mese, ad una importante conferma. La buona partita contro il Cagliari e il gol in coppa contro il Trabzonspor devono essere il punto di partenza per una continua crescita personale e di squadra. Se Alvarez è costato 5.5 milioni più bonus, 50 sono i milioni di sterline richiesti dal Tottenham per Gareth Bale. La notizia, tuttavia, non è la cifra esorbitante per l’esterno gallese, ma, al contrario, la disponibilità dei Lilywhites di Daniel Levy a trattare la cessione di Bale. Le cifre sono folli, ma dai tempi di Andreas Brehme, la fascia sinistra nerazzurra fatica a trovare un padrone. La cifra è trattabile, i nemici sono tanti, ma con il rumore dei nemici, si sa, l’Inter ha sempre fatto bene.




















